Il presidente Gianni Sau ha sollecitato all´ente locale iniziative progettuali per stanziare finanziamenti per il reinserimento di persone scarcerate: «La Consulta attende ancora di essere ascoltata»
ALGHERO - Nel post indulto, il volontariato sta offrendo le risposte che dalle istituzioni ancora non arrivano. Ma da solo, il terzo settore, non può fronteggiare l’emergenza. La neo nata Consulta che riunisce la maggior parte delle associazioni di volontariato della città, lamenta di non aver trovato finora aiuto da parte pubblica. Il presidente Gianni Sau ha sollecitato iniziative progettuali per stanziare finanziamenti per il reinserimento di persone scarcerate che non sanno cosa fare una volta uscite dalla cella, se non rivolgersi alla Caritas per un pasto caldo: «La Consulta attende ancora di essere ascoltata – dice Sau – a distanza di 4 mesi dall’erogazione dei fondi da parte della Regione, ed il richiamo degli organi della Consulta, tali fondi rimangono fermi». Il perché di questa situazione la Consulta lo chiede agli amministratori «Perchè, mentre la gente ha fame, sete, voglia di una rivincita, non si procede a reinserirla, anche se non si condividono le procedure, anche se non abbiamo tempo, chi ha fame, ha certamente meno tempo di noi!». Per il portavoce dell’organizzazione no profit, Gianni Sau, il problema nasce dalla mancata condivisione da parte del governo nazionale: «Però poi l´amministrazione locale doveva rimediare in qualche modo con un programma di reinserimento che sollecitiamo da mesi». Sta di fatto che l’organismo nato con una caparbia volontà di fare quadrato da parte delle associazioni cittadine, sui problemi sociali, non è ancora riuscito a far valere la propria voce nella sede istituzionale.
nella foto la Consulta al lavoro
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