Protesta il Comitato Pescatori Nord Sardegna in rappresentanza delle marinerie di Alghero, Porto Torres, Castelsardo, Santa Teresa di Gallura e Bosa contro il Decreto Legge che lede «il principio di libera concorrenza»
ALGHERO - Protesta il Comitato Pescatori Nord Sardegna in rappresentanza delle marinerie di Alghero, Porto Torres, Castelsardo, Santa Teresa di Gallura e Bosa, in riferimento all'esclusione della "piccola pesca" dalle misure urgenti adottate dal Governo (Decreto Legge 3 luglio 2008, n.114) per fronteggiare l'aumento dei carburanti e le materie prime. Il Decreto , in vigore dal 4 luglio, ha destinato 10 milioni di euro a favore delle imbarcazioni a strascico sotto forma di “fermo di emergenza temporaneo”, escludendo, di fatto, tutte le imbarcazioni di piccola pesca. «Gli aumenti dei costi, in particolare quello del carburante - sottolinea Giovanni Delrio a nome del Comitato del Nord Sardegna - rendono diseconomica l’attività di pesca; questo decreto consente all’impresa di fermare l’imbarcazione per 30 giorni nell’arco di quattro mesi garantendo ai marittimi imbarcati nella pesca a strascico una "Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria"». «L’esclusione dalle misure della piccola pesca, pone i presupposti di una concorrenza sleale tra “poveri” - attacca Delrio - poiché l’aumento dei costi incide nella stessa, se non maggiore misura, nelle piccole barche che hanno marinai dipendenti imbarcati». Il Comitato Pescatori Nord Sardegna ha presentato formale protesta al Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napoletano e al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, facendo presente che l’evidente disparità di trattamento pone a rischio chiusura molteplici imprese di piccola pesca e mina alla base il principio di libera concorrenza, premiando in modo ingiustificato soltanto l’attività di strascico, universalmente ritenuta la più dannosa per l’ambiente marino e le risorse ittiche.
Il presidente Emiliano Orrù offre dialogo e confronto all´indomani delle divergenze emerse tra le diverse realtà associative di pescatori: l’Associazione Riviera del Corallo e l’Associazione Pescatori Mille Lire che non trovano ancora convergenza sulle proposte relative all’attività nel territorio dell’Area Marina Protetta
Una quindicina di iscritti all'associazione Riviera del Corallo prendono le distanze dal documento inviato da alcuni colleghi più anziani al presidente del Parco di Porto Conte e Area Marina Protetta Emiliano Orrù e al presidente della Commissione competente Christian Mulas e rivendicano l'apertura dell'Area Marina Protetta alla pesca
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