Il candidato algherese del Pd alle primarie del 12 febbraio risponde a distanza all´ex Governatore Renato Soru e chiarisce il suo pensiero: «il Piano Paesaggistico Regionale è stato una benedizione»
ALGHERO - Arriva il chiarimento a distanza tra l'ex Governatore della Regione Sardegna, Renato Soru, ad Alghero in occasione della scuola di formazione Acli, e il candidato Pd alle primarie del centrosinistra in programma il 12 febbraio anche nella Riviera del Corallo. La
dichiarazione dell'ex numero uno di Confindustria sul voto a Ugo Cappellacci alle ultime regionali, infatti, ha generato un terremoto politico con velenose prese di posizione di
Gianpaolo Diana,
Mario Bruno e
Sardegna Democratica. Al microfono di Alguer.it
Renato Soru non ha avuto dubbi - imputando la scelta berlusconiana di Lubrano (è un albergatore ndr) alle norme in materia paesaggistica.
Niente di più sbagliato. E' lo stesso Stefano Lubrano, che rispondendo ad Alguer.it poco prima della presentazione ufficiale della sua candidatura (un bagno di folla sabato ha accolto l'imprenditore a San Francesco ndr) ha «benedetto» il Piano Paesaggistico voluto con forza da Soru. «E' stata quasi una benedizione, anche per la mia azienda - ha precisato - proprio grazie a quelle norme il mio albergo (l'hotel Porto Conte ndr) ha avuto l'opportunità di essere inquadrato come insediamento turistico». «Piano che rimane una vera garanzia per la Sardegna, ponendo finalmente regole certe e imponendo l'adozione dei Piani Urbanistici alle città».
L'imprenditore rimarca anche l'assoluta serenità in riferimento alle proprietà nella borgata di Maristella, imputando il temporaneo blocco dei 22 ettari alla grave carenza in campo urbanistico della cittadina catalana, ossia la mancata adozione del Puc, in viaggio ad Alghero ormai da una quindicina di anni. La scelta di Cappellacci insomma, era dovuta più a una questione di metodo. Ho creduto in un progetto che condividesse le scelte, dice Lubrano, che oggi non ha nessun dubbio: ora col centrodestra c'è il vuoto assoluto. Tanto basta per riportare la discussione nell'ambito locale, dove già da domani il candidato avrà modo di farsi preferire ai cinque aspiranti sindaci della coalizione, le frizioni - c'è d'aspettarselo - continueranno nel Partito democratico sardo.
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