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Daria Chiappe 4 luglio 2014 video
Alghero incontra il ministro Lanzetta
Presso il complesso di Santa Chiara ad Alghero, l’incontro pubblico “Crisi economica e territorio: Impatto sul quotidiano delle donne” alla presenza del Ministro Maria Carmela Lanzetta. Le immagini amatoriali


ALGHERO - Una sedia con un velo rosso e delle scarpe, in memoria di tutte le donne vittime della violenza degli uomini, è stato il simbolo visivo più incisivo dell’incontro pubblico tenutosi ieri sera (mercoledì 2 luglio), presso il complesso di Santa Chiara ad Alghero, intitolato “Crisi economica e territorio: Impatto sul quotidiano delle donne”. Un simbolo che ha fatto chiaramente intendere già dal principio quali fossero il tema ed i soggetti protagonisti dell’iniziativa organizzata dalle associazioni “Rete Donne Alghero” e “Non mimosa, ma girasole”, in collaborazione con il Comune di Alghero, ovvero le donne ed i loro disagi.

A coordinare il dibattito Paola Correddu dell’associazione algherese, la quale, prima di lasciare la parola alla sua collaboratrice Giovanna Caria ed al sindaco Mario Bruno, oltre che ovviamente ai due attesi ospiti, ovvero Emerita Cretella, rappresentante dell’ente fiorentino “Non mimosa, ma girasole” e Maria Carmela Lanzetta, Ministro degli Affari Regionali, ha spiegato le motivazioni dell’incontro. «Si tratta di un’iniziativa nata per discutere dei tagli attuati sulle politiche sociali a causa della crisi economica che si è abbattuta sul nostro Paese - ha espletato - dei quali ad averne fatto maggiormente le spese sono state le donne, specie quelle sole e con figli a carico. Queste infatti, sono state le prime ad essere state licenziate e caricate di oneri, vendendo così aumentare le differenze di genere e limitare la propria emancipazione».

Ad offrire dati precisi su tali tagli è stata di seguito la rappresentante dell’associazione locale Rete Donne Alghero Giovanna Caria, la quale ha parlato di una riduzione del 90 percento dei finanziamenti pubblici destinati al sociale rispetto al 2008. Ermerita Cretella invece, ha dato una visione antropologica del fenomeno, spiegando che le cause della scarsa attenzione rivolta al sociale ed alle donne sono da ricercarsi nella cultura di ogni comunità. «Per questo- ha detto lei- per cambiare lo status delle cose è necessario operare un cambiamento culturale, cominciando dalla scuola dov’è importante insegnare al rispetto del prossimo. Ma è necessario soprattutto che siano le donne, e non gli uomini, a cambiare mentalità, ad imporsi e ad allearsi tra loro, perché in una società in cui le donne non hanno dignità, non ce l’hanno neanche gli uomini».

Mario Bruno poi, immediatamente dopo, ha dichiarato di desiderare un’Alghero della Fraternità, apprezzando in tal senso lo sforzo che ogni giorno le famiglie fanno per aiutarsi l’un l’altra. Per realizzare il disegno ha promesso di attivarsi per offrire a chi ne ha bisogno i servizi necessari, approfittando anche dei consigli forniti dalle Associazioni presenti (già da subito gli è stato chiesto dalla Rete Donne di rivedere lo Statuto Comunale ed istituire una Commissione delle Pari Opportunità, oltre che suggerito di provvedere alla formazione dei vari addetti all’assistenza dei più deboli). Ha dichiarato ad esempio di essere già all’opera per tentare di risolvere il “problema casa”, attraverso la messa in pratica di un progetto di ristrutturazione delle numerose abitazioni ed edifici in disuso presenti in città.

Il dibattito si è poi concluso con l’intervento del Ministro Lanzetta e con le sue parole di estrema stima, rispetto e solidarietà nei confronti delle donne occupanti l’Hotel Bellavista di Fertilia, visitate appena scesa dall’aereo [GUARDA]. A costoro, descritte come «umili, coraggiose e dignitose», ed in generale a tutti i soggetti disagiati o penalizzati dalla crisi, ha reso noti i vari progetti attivati dalla Repubblica in loro sostegno. In tal modo ha voluto far sentire la vicinanza dello Stato alla cause dei più deboli ed incentivare ad una informazione più efficiente. In generale quindi, vari contributi sono stati apportati alla questione donne e crisi economica ieri sera, utili sicuramente a porre le basi del complicato progetto di sanatoria sociale. Nient’altro che piccoli mattoni per costruire quella società della fraternità citata da Bruno e quella comunità dignitosa di cui ha parlato Emerita, dove donne e uomini concorrono alla pari per lo sviluppo sociale.
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