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Oristano NewsnotiziealgheroAmbienteSocietà › Alghero e il corallo: una storia. Il veterano Lai ferma l´equipaggio
S.A. 12 agosto 2014 video
Alghero e il corallo: una storia
Il veterano Lai ferma l´equipaggio
Tore Lai, 75 anni, ha fermo il suo equipaggio da tre anni perchè rivendica più sicurezza per la sua categoria: la pesca con il robot su cui la Regione Sardegna non ha ancora preso una posizione


ALGHERO - «Non c'era ma c'è la Riviera del corallo». Così esordisce Tore Lai, nella chiaccherata su Alguer.tv. Non ha dubbi il veterano dei corallari algheresi (ma non solo) sulla presenza del pregiato scheletro calcareo negli abissi della costa algherese a cui dà il nome. «Ricresce in una maniera molto più veloce di quanto pensiamo noi» afferma. Non è quella la paura di un 75enne che ne ha passato 45 anni in mare, anzi nel fondo, quanto piuttosto la sicurezza.

«Il mio equipaggio è fermo da tre anni (ancora in questa stagione non è stata autorizzata la pesca) e nessuno andrà in acqua nella mia cerchia se non accettano la pesca con il robot» prosegue. Lo dice chi ha perso un genero in un'immersione «e so solo io cosa significa dire ad una figlia che suo marito non c'è più», e altri colleghi «raccolti dal fondo del mare». Lai è convinto di come il Rov possa salvare la vita delle persone che esercitano questo mestiere ma anche tutelare lo stesso corallo: «quando scendi a 100 metri prendi tutto e non perdi l'immersione, basti pensare che l'85% raccolto lo scorso anno era sotto taglia e non si capisce come la Regione non faccia nulla». E'da Cagliari che si attendono risposte su una materia controversa su cui da tempo imperversano le lotte intestine all'interno della categoria (sono 25 le autorizzazioni rilasciate ogni anno ma non tutte a sardi), scontri generazionali e diverse scuole di pensiero: «sono riusciti a metterci uno contro l'altro».

Quello del corallaro è un mestiere che accompagna la storia di Alghero. «Se andiamo indietro nei secoli - spiega con orgoglio - qua si pescava la maggiore quantità di corallo del mondo, c'era la qualità e quantità». Sulla peculiarità del rubrum, quello locale, ha una teoria: «dovrebbe essere dell'acqua dolce che arriva nella nostra costa e fa crescere di più il corallo». Quando parla dal suo catamarano verde, Lai guarda spesso il mare, il suo compagno di viaggio di una vita: «Si immerge ancora?» «No, solo per due pesci. Ma senza il mare non si può, sono nato alla Muraglia io».
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