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A.B. 22 febbraio 2007
«Syndial, no al muro antinquinamento»
L’assessore provinciale Pino Ortu critica il decreto redatto dal Ministero, riguardante gli stabilimenti della Syndial di Macchiareddu e Porto Torres


SASSARI - «No a decisioni piovute dall’alto e senza aver valutato a fondo i pro e i contro». L’assessore provinciale all’Ambiente, Pino Ortu, replica in maniera perentoria alla decisione del Ministero dell’Ambiente, che con un decreto del 6 febbraio ha prescritto alla Syndial il dovere di realizzare un muro di contenimento nei suoi stabilimenti di Macchiareddu e Porto Torres, per impedire che le acque di falda inquinate finiscano a mare. «La decisione ci ha colto di sorpresa almeno per due motivi - spiega l’assessore Ortu - anzitutto viene snobbata una sentenza del Tar che a proposito dell’opportunità o meno di realizzare quell’opera andava in tutt’altra direzione. In secondo luogo, mi pare che con gli assessori regionali all’Ambiente e alla Sanità fossimo rimasti d’accordo sulla costituzione di una task force cui affidare il compito di esaminare bene la situazione e indicare i provvedimenti più opportuni da prendere». L'intervento di Pino Ortu sull’argomento è stato stimolato da una segnalazione fatta ieri mattina da Gavino Sale nel corso della seduta del consiglio provinciale. «Intendiamo opporci con forza alla costruzione di quel muro – ha detto Sale nel suo intervento – il cui effetto più probabile è quello di trasferire altrove il rischio inquinamento, magari compromettendo la falda della Nurra e mettendo così in pericolo il sistema idro-geologico interno». Anche Pino Ortu ha confermato la sua contrarietà al progetto, «almeno fino a quando qualcuno non sarà in grado di dimostrare la bontà di un investimento i cui costi sono elevatissimi e i risultati quanto meno incerti». «Per ora restano i dubbi e le perplessità, che non mi sono certo potuto levare nel corso della conferenza di servizi decisoria, alla quale non siamo stati invitati a partecipare». L’assessore provinciale all’Ambiente si leva il sassolino dalla scarpa a distanza di due mesi da quell’incontro tra Governo e Regione in cui si erano venuti a creare i presupposti, che nei giorni scorsi hanno portato il ministero di Pecoraro Scanio a redigere quel decreto. «Nessuna contrapposizione istituzionale, comunque, ma solo l’intenzione di trovare la soluzione migliore nell’interesse del territorio, anche attraverso il coinvolgimento dei nostri rappresentanti in Parlamento e all’interno del governo Prodi - precisa Pino Ortu - crediamo che la strada da seguire sia quella intrapresa con la creazione di una struttura in grado di valutare in modo incrociato dati e informazioni in possesso dei vari enti e istituzioni coinvolti nella battaglia all’inquinamento ambientale». «Per questo, prima di ogni altra cosa, intendiamo incontrarci con i sindaci di Sassari e Porto Torres – conclude l’assessore provinciale – che sono maggiormente interessati al problema, per stabilire quali possono essere gli elementi di un’azione comune attraverso cui far valere le istanze territoriali».
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