Contributo per l’abbattimento dei costi di funzionamento. Consorzio Bonifica Gallura: La Regione consideri lo stato di emergenza
OLBIA - «Al fine di ridurre gli oneri a carico dei nostri consorziati, chiediamo alla Regione Sardegna che al momento della ripartizione del contributo funzionale all’abbattimento dei costi di funzionamento tenga conto sia dello stato di siccità ed emergenza che sta caratterizzando l’annata in corso sia del rispetto delle imposizioni legislative». Così il presidente del Consorzio di Bonifica della Gallura, Marco Marrone, si rivolge alla Regione Sardegna per chiedere un’equa distribuzione del contributo, del valore di cinque milioni di euro, che nelle prossime settimane sarà destinato a favore dei Consorzi di Bonifica della Sardegna.
Si tratta di un contributo straordinario, istituito dalla Regione Sardegna e suddiviso in tre tranche programmate per le annualità 2015/2017, che serve per abbattere i costi di funzionamento a carico dei consorziati. La richiesta indirizzata all’assessorato all’Agricoltura ha l’obbiettivo da una parte di ridurre le spese degli imprenditori agricoli consorziati che vedrebbero così diminuire il ruolo di funzionamento e dall’altra di tutelare lo stesso Consorzio di Bonifica della Gallura nel rispetto del suo Piano di Classifica e del bilancio.
«Per l’erogazione di questo contributo la Regione Sardegna ha previsto delle sovvenzioni ben precise ed è giusto che vengano premiati gli enti virtuosi nella gestione delle spese come previsto dalla legge 5/2015, articolo 31 comma 3, e dall’articolo 8 della legge 6/2008. Ci auguriamo che nella fase di ripartizione – continua il presidente del Consorzio di Bonifica della Gallura, Marco Marrone – l’assessore tenga conto anche dello stato di emergenza che sta attraversando tutto il territorio gallurese a causa dell’assenza di piogge consistenti fin dai primi mesi del 2016. Se questi due parametri non dovessero essere presi in considerazione – conclude Marco Marrone – ci ritroveremmo costretti a chiedere dei ruoli maggiorati in uno dei momenti più difficili per la nostra agricoltura».
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