Un grande interesse da parte di comitati e cooperative per le opportunità offerte dai terreni di Surigheddu e Mamuntanas e il bando terre ai giovani, come emerso in un incontro dove hanno partecipato esperti e pochi politici
ALGHERO - Qualche settimana fa si è tenuto ad Alghero un incontro-dibattito sul futuro delle aziende di Surigheddu e Mamuntanas, circa 1200 ettari di fertili terreni agricoli di proprietà pubblica, interamente ricadenti nel comune di Alghero, lasciati forzosamente a riposo da più di trent’anni ed oggi interessati da un progetto di vendita da parte della regione che desta forti perplessità nella comunità algherese e non solo, come emerso durante il partecipato incontro organizzato dal Comitato di Quartiere S. Agostino e a cui hanno preso parte la cooperativa sociale Ecotoni Onlus e il raggruppamento di imprese locali Terre Pubbliche nato per proporre un progetto multifunzionale di rilancio delle aziende, salvaguardandone però la proprietà pubblica.
All'incontro hanno partecipato, tra gli altri, il prof. Antonio Farris, presidente del Parco di Porto Conte; Raffaele Sari Bozzolo, presidente della Fondazione Meta; il prof. Pietro Pulina dell'Università di Sassari); il dott. Raimondo Mandis in rappresentanza della Presidenza della Regione. Assenti i politici del territorio e i consiglieri comunali.
La proposta del cooperativa sociale Ecotoni Onlus è quella di arrivare alla firma di un Contratto di Rete che ha la finalità di prendere in gestione le terre pubbliche delle aziende di Surigheddu e Mamuntanas. Un modello che potrebbe essere proposto, in accordo con gli imprenditori agricoli del territorio, per la gestione di tutte le terre pubbliche del nord ovest della Sardegna.
Bando Terre ai giovani. L’impatto ricadente sul territorio della Nurra è limitato a circa 35 ettari riferiti a 2 lotti (lotto 2: Sa Segada e Fighera – di circa 16 ettari divisi in 2 aree non contigue e prospicenti l’aeroporto, e lotto 8: Porticciolo, anche questo diviso in 2 aree separate dall’asse viario, di quasi 19 ettari) su un totale di circa 700 distribuiti in tutta la Sardegna, pari quindi a solo il 5% dei territori regionali messi a disposizione dal bando “Terre ai giovani”.
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