Il percorso di costituzione dell’Organismo Interprofessionale (OI) del settore lattiero-caseario ovicaprino entra nella fase finale e si avvia a comprendere la totalità degli attori della filiera
NUORO - Il percorso di costituzione dell’Organismo Interprofessionale (OI) del settore lattiero-caseario ovicaprino entra nella fase finale e si avvia a comprendere la totalità degli attori della filiera. È quanto emerso durante la riunione del tavolo del latte, convocata dall’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi nell’Assessorato di via Pessagno alla presenza dei rappresentanti di tutte le componenti: produttori, industriali, cooperative, consorzi di tutela, associazioni di categoria. In apertura, l’esponente della Giunta ha comunicato ai presenti che la bozza di Statuto dell’OI inviata al Ministero delle politiche agricole nelle scorse settimane ha ricevuto l’approvazione da parte dei dirigenti competenti. Inoltre, sono definitivamente cadute le perplessità della componente industriale privata, che ha annunciato l’adesione al progetto.
Nel corso dell’incontro, che si è svolto in un clima positivo, è stata anche definita la composizione di un gruppo di lavoro di 11 persone, di cui faranno parte 5 rappresentanti della cooperazione, 3 della parte industriale e 3 dei produttori di latte. I passaggi successivi sono già fissati, ha infine ricordato Elisabetta Falchi: «Nei prossimi giorni creeremo le basi per riorganizzare le attività delle Associazioni Allevatori così da fornire all’OI le risorse umane e gli strumenti tecnici per impostare programmi di miglioramento della produttività e qualità dei prodotti».
La riunione è stata anche l’occasione per presentare alla filiera, da parte del direttore del Centro regionale di programmazione Gianluca Cadeddu e della dirigente del Servizio Graziella Carta, gli strumenti finanziari approvati dalla Giunta regionale presto a disposizione del comparto. «Riteniamo di poterli rendere operativi entro il mese di dicembre: ci serviranno, insieme al potenziamento dei fondi di garanzia per le piccole e medie imprese agricole, ad aumentare la disponibilità finanziaria del comparto per una cifra che si aggira intorno ai 60/70 milioni, in modo da mettere al riparo le aziende dal momento di difficoltà che sta attraversando il comparto lattiero in questi mesi».
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