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A.B.
9 novembre 2016
Coldiretti: 14esima per 23mila coltivatori pensionati
Si gonfia del 30percento la 14esima per circa 23 mila pensionati coltivatori diretti sardi, 800mila a livello nazionale. Assegno che sarà esteso anche a chi fino ad ora non ne usufruiva. La stima è della Federpensionati Coldiretti

CAGLIARI - Si gonfia del 30percento la 14esima per circa 23mila pensionati coltivatori diretti sardi, 800mila a livello nazionale. Assegno che sarà esteso anche a chi fino ad ora non ne usufruiva. Lo stima Federpensionati Coldiretti in riferimento alla legge di bilancio, plaudendo ad un risultato atteso da anni nelle campagne, utile a recuperare il potere di acquisto perduto.
In Sardegna, i pensionati coltivatori diretti sono 42.532, dei quali 22.667 (53,29percento) usufruiscono del trattamento minimo. Quest’ultimi usufruiranno degli aumenti della 14esima (che variano da 101 a 151euro), che andranno ad aggiungersi agli importi attualmente erogati. La nuova situazione dovrebbe quindi cambiare in questo modo: si passerà da 336 a 437euro, da 420 a 546euro e da 504 a 655euro annui. Con la nuova Finanziaria, si dovrebbe allargare anche il limite di reddito per avere diritto alla somma aggiuntiva, consentendo quindi ad altri pensionati di beneficiare della 14esima o beneficiarne in misura superiore rispetto a quella che percepiscono attualmente. Finora soltanto chi aveva redditi compresi entro 1,5 volte il trattamento minimo, aveva diritto all’intero importo della somma aggiuntiva.
«Come abbiamo più volte denunciato, la situazione sociale per i coltivatori pensionati è insostenibile – commenta il presidente di Federpensionati Sardegna Gianni Girasole – Come organizzazione abbiamo presentato diverse proposte concrete e tramite il nostro presidente nazionale Giorgio Grenzi le abbiamo presentate anche al Governo. Questa iniziativa va in questa direzione, un giusto riconoscimento ad una categoria che ha dato e continua a dare molto alla società non solo in termini di custodia del saper offerta alle nuove generazioni nelle campagne, ma anche attivamente nella cura del territorio, nella salvaguardia della biodiversità e nella difesa delle tradizioni».
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