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Red
9 novembre 2016
Coldiretti: assemblea a Sorgono
«A Sorgono la fotografia del comparto e il confronto con i soci», dichiarano i vertici di Coldiretti Nuoro Ogliastra

SORGONO - Si è parlato di Psr e di vertenze sindacali martedì a Sorgono, durante l’assemblea convocata da Coldiretti Nuoro Ogliastra alla quale hanno risposto oltre 120 allevatori e agricoltori. I bandi delle misure del Psr, che nonostante innumerevoli annunci da parte dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura continuano ancora a non essere pubblicati, sono stati presentati dai tecnici Alfonso Orefice. Particolare attenzione è stata data al primo insediamento degli Under 41, che tanto attesa ha suscitato tra i giovani. Punto sul quale si sono soffermati anche i presidenti provinciale Francesco Mulargiu e regionale Giovanni Murru, di Coldiretti Giovani, che hanno voluto ricordare anche le diverse proposte e iniziative messe in campo.
«Il Governo Renzi ha accolto la nostra proposta di esentare per i primi tre anni di attività, dal pagamento dei contributi previdenziali, i giovani agricoltori - ha ricordato Murru - una iniziativa concreta che incentiva le nuove generazioni». La parte politica è stata affrontata dal presidente e direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra Simone Cualbu ed Alessandro Serra. «Siamo impegnati su più fronti – ha ricordato Serra – ed è per questo che ci serve un confronto diretto e costante con i nostri soci. Stiamo portando a casa diversi risultati. Tra questi l’ultima è stata l’etichettatura per il latte e i suoi derivati. Altre sono in arrivo come la decontribuzione per i giovani o l’aumento delle 14esime per i pensionati. Per ogni vertenza non ci limitiamo alla critica ma proponiamo la soluzione con proposte concrete e attuabili, vedi siccità o incendi, cosi come i gravi ritardi sui pagamenti dei premi comunitari».
Il tema sindacale caldo è il prezzo del latte. «Abbiamo scoperchiato il bluff dei trasformatori sulle sovrapproduzioni di latte – ha proseguito Caulbu - Una litania che portavano avanti da mesi con la quale hanno giustificato l’abbassamento del prezzo del latte ma che ha anche condizionato pesantemente il mercato del Pecorino romano che è sceso da circa 10euro a 6euro. Alla fine l’incapacità non è stata dei pastori ma dei trasformatori stessi che hanno aumentato la produzione di Pecorino romano by passando i loro stessi parametri che si erano dati».
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