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Red 17 novembre 2016
Cinema ed autismo: In alto mare
Quattro famiglie, tre associazioni, due anni di lavoro, una crociera. L’autismo raccontato attraverso un viaggio per mare nel documentario firmato da Gabriele Meloni e Marco Spanu. Oggi ad Oristano la prima delle quattordici proiezioni in programma tra l’Italia e l’Europa. Seguiranno le date di Torino, Sassari, Cagliari, Mogoro e Barcellona


ORISTANO - L’autismo, raccontato con gli occhi di chi lo vive quotidianamente, attraverso la lente di ingrandimento di un viaggio. Questo il tema toccato da “In alto mare”, l’ultimo lavoro firmato da Gabriele Meloni e Marco Spanu, che verrà presentato in anteprima oggi (giovedì), alle ore 18, al Centro Servizi Culturali Unla di Oristano. Il film-documentario, che racconta l’esperienza di quattro famiglie con i rispettivi figli con autismo (Marco, Federico, Angelica e Danilo), a bordo di una nave da crociera, nasce dalla collaborazione di tre associazioni che operano in Sardegna: “Diversamente Onlus” (costituita da familiari di persone affette da autismo), “Inmediazione” (che si occupa di cinema e teatro nel sociale) e “Marraiafura” (che si occupa di partecipazione e sostenibilità).

Obiettivo del progetto, la diffusione di una maggiore consapevolezza sull’autismo attraverso il coinvolgimento delle associazioni europee di settore in un tour di proiezioni. Quella di Oristano è infatti solo la prima delle quattordici in programma nei prossimi mesi tra l'Italia ed il resto d’Europa, sei delle quali già fissate: sabato 26 novembre sarà la volta di Torino, mentre venerdì 2 dicembre si tornerà sull’Isola, a Sassari, venerdì 9 a Cagliari e mercoledì 14 a Mogoro, per poi volare a Barcellona, sabato 17 dicembre. La troupe, composta da Gabriele Meloni (regista, operatore di camera e montatore), Marco Spanu (regista e fonico), Micaela Cauterucci (operatore di camera) e Giorgio Marturana (fotografo di scena) ha infatti seguito giorno per giorno la vita delle famiglie a bordo della nave, per testimoniare come sia possibile affrontare con chi soffre di questo disturbo anche esperienze apparentemente complesse come una crociera, mettendo in luce quasi come un “grande fratello” i tanti momenti di fragilità, ma anche di profonda intimità che queste famiglie vivono quotidianamente.

“Realizzare questo documentario è stato molto impegnativo, sia dal punto di vista operativo che emotivo - racconta Meloni - come sappiamo, i finanziamenti nel nostro settore non sono tantissimi e la campagna di crowdfunding non ha purtroppo raggiunto l’obiettivo sperato, ma grazie al contributo della Fondazione di Sardegna è stato possibile ultimare le fasi di post-produzione e successiva distribuzione di questo documentario, un’esperienza unica che ci ha toccati nel profondo. Solo chi ha l’opportunità di vivere a stretto contatto con chi soffre di questo disturbo può comprendere la forza di queste famiglie e l’amore che le tiene unite”. La realizzazione del film è stata finanziata in parte anche dall'associazione Diversamente Onlus, di cui fanno parte tutti i protagonisti ed in parte dai cento sostenitori che hanno aderito alla campagna di crowdfunding condotta l'anno scorso sulla piattaforma indiegogo.

Nella foto: Marco, uno dei piccoli protagonisti



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