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Oristano NewsnotiziealgheroCronacaInquinamento › Allarme amianto nel centro di Alghero: due ricoveri
Antonio Burruni 14 agosto 2007
Allarme amianto nel centro di Alghero: due ricoveri
Uno smantellamento apparentemente non a norma ha già causato i primi disturbi ad alcuni abitanti della zona: due ricoveri in ospedale per seri disturbi alla pleure. Denuncie alla Asl ed al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri


ALGHERO – Inquinamento. Non si placano i problemi per gli abitanti della zona alta di via Garibaldi. Già il mese scorso, dalle pagine di Alguer.it, la denuncia di alcuni abitanti, ma ora le problematiche aumentano e la situazione supera la soglia d’allerta. Se prima si parlava solo di topi, insetti, piccioni ed animali vari in stato di decomposizione, adesso nello spazio retrostante alcuni palazzi del Lungomare Barcellona, si aggiunge la paura per la propria salute. Da un semplice fastidio all’olfatto, per la presenza di tanta, troppa immondizia, ora si è passati ai primi disturbi all’apparato respiratorio. Sono già due infatti, i casi accertati di “pleurite atipica”, che stanno costringendo, già da una quindicina di giorni, due persone del quartiere al ricovero in ospedale, una ad Alghero ed una a Sassari. Questa, sembra essere una delle conseguenze dello smantellamento di un tetto in eternit. L’eternit, è bene ricordarlo, è un materiale che già da una ventina d'anni, è stato bandito dall’Unione Europea, perché risulta cancerogeno e quindi estremamente pericoloso per la salute.

Nella zona retrostante alle palazzine, c’è una bassa costruzione che, tempo a dietro, è stata la sede di una pescheria, ormai in disuso. Già da tempo, gli abitanti della zona si erano lamentati, perché la pescheria era stata costruita troppo al di la delle palazzine, non rispettando i limiti minimi del caso. Una volta andata in disuso, la pescheria era diventata un ricettacolo di immondizia ed un asilo per animali e insetti di ogni genere. Dopo numerose lamentele, senza un preavviso, per risolvere la situazione arrivarono gli uomini di una ditta specializzata, con grandi tute bianche e mascherine per il viso. Questi però, non trovarono di meglio da fare, che gettare i rifiuti trovati sulla tettoia, nel piccolo spazio che divide la pescheria dalle altre abitazioni. Ma il peggio, come spesso accade, doveva ancora arrivare.

Gli operai hanno infatti divelto il tetto in eternit, trasformandolo in lastre. Questa operazione ha sollevato una enorme quantità di polveri nocive, che sono naturalmente entrate nelle case degli abitanti della zona, dalla finestra o risucchiate dai motori esterni dei climatizzatori. Una delle conseguenze più evidenti, sembra essere il ricovero urgente delle due persone. La difficile situazione sta portando gli abitanti del complesso a collezionare denuncie presentate alla Asl, a partire dal 2005 per arrivare a quattro giorni fa, ed anche alla sezione sassarese dei “Noe” il mese scorso. Le domande più frequenti che si pongono i condomini delle palazzine sono quattro: «Non si poteva operare prima per risolvere la situazione? Non dovevamo essere avvertiti e tutelati durante le operazioni di bonifica? Queste operazioni, sono state effettuate seguendo le norme di legge? Le lastre di eternit asportate dalla pescheria, sono state regolarmente smaltite?». La situazione sembra ancora lontana dalla soluzione, ma nel frattempo, già altri abitanti del quartiere iniziano a lamentare disturbi all’apparato respiratorio.
Commenti
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