Sanità pubblica ad Alghero, Michele Pais (Lega): «Garantire il servizio di Medicina Sportiva. Presentata Interrogazione urgente al Sindaco»
ALGHERO - «Il servizio di Medicina Sportiva di Alghero non può essere lasciato senza programmazione e senza garanzie per il futuro». Lo afferma il consigliere comunale Michele Pais (Lega), sostenendo la denuncia del Segretario Aziendale UIL FPL, Oscar Campus, che ha evidenziato la preoccupante deriva della sanità pubblica verso il privato.
«Questo servizio rappresenta un presidio fondamentale per la prevenzione e la promozione della salute di tutto il territorio – sottolinea Pais – Dotato di apparecchiature diagnostiche all’avanguardia, garantisce esami cardiologici di secondo livello ed è punto di riferimento per le società sportive di Alghero e dell’hinterland. La sua eventuale chiusura obbligherebbe le famiglie a rivolgersi esclusivamente al privato, con costi insostenibili, anche per i minori».
Pais ricorda che durante il governo regionale del centrodestra il servizio di Medicina Sportiva è stato fortemente potenziato, con investimenti in strutture, strumentazioni e personale qualificato. «Oggi quegli sforzi rischiano di essere vanificati – aggiunge – e non possiamo permettere che anni di lavoro e risorse pubbliche vengano messi nel nulla». Il consigliere segnala inoltre il rischio legato al pensionamento del Dott. Patta, previsto per il 1° febbraio 2026, attuale responsabile del servizio. «È indispensabile che la continuità venga garantita – prosegue Pais – senza lasciare scoperto un presidio così importante».
Per questo motivo, Michele Pais ha depositato un’interrogazione urgente al sindaco chiedendo quali iniziative l’Amministrazione intenda adottare per tutelare il servizio pubblico e garantire la sua piena operatività anche dopo il pensionamento del responsabile. «Non possiamo accettare che per mancanza di programmazione o volontà politica la sanità pubblica venga indebolita – conclude Pais – la salute dei cittadini e delle famiglie deve restare una priorità, e il Comune ha il dovere di farsi portavoce presso la Regione per evitare una deriva verso un modello esclusivamente privato».
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