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L.P. 2 aprile 2009
Regione-parti sociali: la Cisl chiede l´incontro
Un confronto voluto fortemente dal sindacato per attutire l’impatto della crisi e rilanciare l’economia e le attività produttive


CAGLIARI - La CISL sarda propone alla Giunta regionale l’avvio di un immediato confronto per rilanciare la crescita economica nell’isola, in particolare le attività produttive, e per attutire l’impatto della crisi sui lavoratori e sui cittadini. Non c’è, infatti, tempo da perdere, afferma la Cisl, la situazione delle attività produttive dell’industria è difficilissima.

Si tratta di governare le molteplici crisi aziendali collocandole in una strategia di nuova politica industriale. La crisi economica e sociale deve spingere, afferma la Cisl, sul versante dell’innovazione di processo e di prodotto e su quello della difesa del tessuto produttivo esistente; ma entrambe le direttrici necessitano di un’immediata iniziativa e di misure e interventi in direzione del sostegno alle imprese e al reddito delle famiglie e dei lavoratori.

Un incontro richiesto, quindi, con la Regione, il sindacato, le imprese, gli enti locali, le università e i centri di ricerca. La definizione di una strategia per rilanciare l’economia e le attività produttive nell’Isola necessitano, infatti, di grande condivisione e, insieme, di tempi rapidissimi nell’esecutività delle misure e degli interventi.

Sono 4 le direttrici di marcia che la Cisl propone: definizione di una politica industriale da parte della Regione Sardegna, riapertura immediata del confronto Stato-Regione-Parti sociali a Roma presso la presidenza del Consiglio, accordo di un programma quadro per rilanciare l’industria e le attività produttive, e infine l’impegno dello Stato a intervenire con azioni mirate a favore dell’agroalimentare, del tessile e della nautica e nei siti interessati da interventi di risanamento è indispensabile specificare gli interventi e le risorse finanziarie utili alle bonifiche ambientali.

Il rafforzamento dei siti industriali sardi, poi, prosegue la Cisl, deve avvalersi del coinvolgimento delle partecipate dello Stato quali ad esempio la Finmeccanica: rispetto e totale attuazione degli Accordi di Programma già sottoscritti e relativi alla chimica e all’energia; avvio di un confronto con l’Unione Europea per la definizione della partita energetica, e per rafforzare gli investimenti sulle infrastrutture materiali e immateriali.

L’urgenza di questi interventi è confermata anche dagli ultimi dati ISTAT sul mercato del lavoro, conclude la Cisl, basti pensare che il settore industriale ha perso, nel 4° trimestre 2008, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, 20.000 unità occupate, di cui 10.000 nelle costruzioni e il resto nell’industria in senso stretto
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