Così il capogruppo del partito democratico in regione, l´algherese Mario Bruno, dopo la decisione di sospendere l’occupazione della sala della Terza commissione del Consiglio regionale da parte dei pastori sardi
CAGLIARI - «Con la fine dell’occupazione dell’aula consiliare della Terza commissione da parte del Movimento dei pastori sardi, non ci sono più scuse per il governo regionale. Il ritorno all’agibilità e alla normalità deve ora tradursi in celere operatività: il Consiglio regionale riparta al più presto dalla discussione del disegno di legge della giunta e dalla proposta dell’opposizione sul comparto agropastorale». Così il capogruppo del partito democratico in regione, l'algherese Mario Bruno, dopo la decisione di sospendere l’
occupazione della sala della Terza commissione del Consiglio regionale da parte dei pastori sardi.
Noi, come centrosinistra, contribuiremo con senso di responsabilità alla definizione di una risposta efficace per il mondo delle campagne, precisa. La nostra posizione - ribadisce Mario Bruno - rimane quella già contenuta nell’ordine del giorno approvato dall’aula lo scorso 13 settembre, a partire dall’intervento sul de minimis eventualmente spostato con proroga sui bilanci 2011-2012-2013 (e nella misura consentita dalle disponibilità finanziarie e dalle norme comunitarie) e continuando con gli altri punti ribaditi anche ieri.
«Mentre la commissione agricoltura deve lavorare da subito per portare presto in Aula un progetto di legge che affronti l’emergenza e programmi lo sviluppo del comparto, il Consiglio regionale riprenda anche l’iter interrotto sulle altre emergenze a cominciare dalla nostra mozione sulla scuola, già all’ordine del giorno, e dal ripristino immediato dei vergognosi tagli della giunta ai piani personalizzati per le persone con disabilità grave». «I problemi della pastorizia non ci devono far dimenticare l’esigenza di dare risposte a una crisi che investe tutti i settori della società sarda, crisi alla quale il governo regionale non ha saputo trovare finora nessuna soluzione concreta», conclude l'esponente del Partito democratico.
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