Dalle prossime sedute spazio alla discussione politica e alla presentazione degli emendamenti: un'enormità, in termini numerici ma anche pratici, in grado, potenzialmente, di stravolgere un Piano
ALGHERO - E' trascorsa la prima settimana del Puc nel consiglio comunale tra la quasi indifferenza della cittadinanza che è calata vistosamente dopo la prima seduta inaugurale. Sinora, hanno avuto la parola i tecnici per l'illustrazione del piano nei diversi aspetti: urbanistico, idrogeologico, ingegneristico. D'ora in avanti - da mercoledì - inizierà a prendere forma il Puc politico con la presentazione degli emendamenti, 346 in tutto, dando inizio ad una nuova fase, più movimentata si ipotizza. Un anticipo lo si è già avuto giovedì con la seconda parte dell'adunanza dedicata alle domande dei consiglieri e la risposta dei tecnici, ma senza la discussione generale e politica.
Ad avvicendarsi nel turno delle questioni da porre sono soprattutto Cecconello e Calvia. Il primo, deluso dal Pdl ma sempre nella maggioranza, lamenta di essere arrivati alla presentazione del Puc senza chiudere i lavori della commissione consiliare, necessaria per chiarire i dubbi, e la parte propositiva che spetta ad ogni consigliere. Muroni gli ricorda che si è avuto 5 mesi di tempo per lavorare in commissione ma i due non si rasserenano, anzi; secondo Cecconello hanno decisamente due modi diversi di intendere la democrazia. E se questi contrasti arrivano dalla stessa parte politica, sarà un percorso difficile quello dell'Aula nelle prossime settimane.
Lo sottolinea Tanchis del Pd che ironizza sulla presentazione di un Piano con più emendamenti dalla maggioranza piuttosto che dall'opposizione, ma viene subito bloccato da presidente e Sindaco che limitano (come da regolamento) i quesiti agli aspetti tecnici, non a quelli «filosofici e politici». Ci sarà tempo per quello. Per ora i chiarimenti hanno riguardato il calcolo delle volumetrie (come sono state calcolate), della zonizzazione (perchè una zona E è stata considerata come una C) e degli indici di edificabilità fuori dall'abitato. «Si mortifica con indici così bassi (0,01) e vincoli così restrittivi (tre ettari) la cultura delle piccole campagne che esiste nel nostro territorio», ha evidenziato Calvia del Pd.
Ovviamente nessuna domanda era possibile dal pubblico, dove tra i pochi presenti non è passato inosservato il docente della Facoltà di Architettura, Ivan Blecic, che a più riprese e pubblicamente aveva espresso la sua contrarietà rispetto al Piano e a diverse questioni che hanno riguardato l'amministrazione Tedde.
D'altronde, dopo essere stato nominato a più riprese - e sempre in toni polemici - dall'assessore Pirisi nei discorsi inaugurali - avrà sentito la necessità di ascoltare di persona. Polemiche a parte è solo l'inizio del vero dibattito, quello politico. Prevarrà il fine "etico" di dare un Piano Urbanistico alla città come invita a fare il Sindaco? Ma etico è anche la discussione, il confronto e lo scontro che nella stessa maggioranza non si capisce ancora dove porterà. L'Udc - come spesso annunciato - sarà l'ago della bilancia. Nessuna domanda ieri in Aula; ma non c'è da scommettere che chi tace acconsenta sempre.
Commenti