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Red 22 febbraio 2005
Elettrosmog, Far-west a Cagliari
L´Assessorato regionale della difesa dell´ambiente aveva comunicato, in seguito a specifico esposto inoltrato dalle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d´Intervento Giuridico e dal Comitato di quartiere "Zona Via Aosta", «il monitoraggio dei campi elettromagnetici previsto nel protocollo d´intesa stipulato con la Fondazione Bordoni ... verrà effettuato quanto prima anche in città»


CAGLIARI - In questi giorni le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d´Intervento Giuridico, dietro specifica richiesta di informazioni a carattere ambientale (nota del 18 gennaio 2005), hanno ricevuto dal Comune di Cagliari (Divisione edilizia privata) l´aggiornamento relativo al numero e all´ubicazione dei ripetitori per telefonia mobile posizionati nel territorio comunale cagliaritano: come ogni anno, infatti, intendono fornire alla cittadinanza quei dati e quelle informazioni che, purtroppo, non sono adeguatamente diffuse alla popolazione da parte delle pubbliche amministrazioni competenti.
«Nel mentre il pericolo elettrosmog a Cagliari continua ad essere sottovalutato - sostengono le associazioni ecologiste - nel mentre aumentano i ripetitori: al 3 febbraio 2005 gli impianti autorizzati erano ben 114 suddivisi fra i gestori TIM (26 ripetitori), H 3 G (26 ripetitori), Wind (21 ripetitori), Omnitel Vodafone (24 ripetitori), Ericsson (3 ripetitori) e Nokia (14 ripetitori). I ripetitori autorizzati erano 107 al 26 maggio 2004, 87 al 31 dicembre 2002, 68 al 31 dicembre 2001 e "solo" 29 al 31 dicembre 2000: in poco più di quattro anni sono quadruplicati!
E continua a non esserci alcuna pianificazione urbanistica in merito, nonostante petizioni popolari in tal senso e previsioni di legge (art. 8 della legge n. 36/2001). Nel mentre continua a non esserci alcuna c.d. V.I.A. strategica, prevista dalla direttiva del Parlamento e del Consiglio n. 42 del 27 giugno 2001, la "direttiva sulla valutazione degli effetti di piani e programmi sull´ambiente", direttamente applicabile nell´ordinamento nazionale dal 21 luglio 2004».
L´Assessorato regionale della difesa dell´ambiente aveva comunicato, in seguito a specifico esposto inoltrato dalle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d´Intervento Giuridico e dal Comitato di quartiere "Zona Via Aosta", che «il monitoraggio dei campi elettromagnetici previsto nel protocollo d´intesa stipulato con la Fondazione Bordoni verrà effettuato quanto prima anche in città». Il monitoraggio era previsto a partire dal mese di settembre 2003, ma «l´assenza dell´Agenzia regionale – sostengono gli Amici della Terra e Gruppo di Intervento Giuridico - per la protezione dell´ambiente (la Sardegna è l´unica regione a non averla operativa...) e l´opportunità di avere strumentazioni più precise hanno fatto registrare anni di ritardo. Per ora nessun monitoraggio». Ma la Regione affermava un altra cosa piuttosto importante: «resta inteso che qualora dovessero emergere superamenti dei limiti di legge o comunque situazioni allarmanti dal punto di vista sanitario, verranno immediatamente adottati i prescritti provvedimenti correttivi e sanzionatori». Da tempo, infatti, sono richiesti controlli e misurazioni "indipendenti" (e la Fondazione Bordoni è, però, emanazione di Società della telefonìa mobile!) soprattutto per i casi di maggior rischio, come la centrale di trasformazione primaria ENEL di Via Aosta, a Cagliari.
«Ora, dopo anni di scandaloso ritardo, attendiamo rapidi sviluppi» concludono le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d´Intervento Giuridico.
Commenti
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