La gara podistica più antica al mondo dopo quella di Atene è terminata nel panico più totale: 3 morti e oltre 130 feriti. In gara almeno un algherese: si tratta dell´ex consigliere comunale Gianni Cecconello, a 150 metri dall'esplosione. Apprensione tra la dirigenza dell´Alghero Marathon
ALGHERO - La festa finisce nel sangue. Due esplosioni, alle 14.50 locali e a distanza di venti secondi l'una dall'altra, al traguardo della maratona di Boston, la gara podistica più antica del mondo dopo quella di Atene: almeno 3 i morti accertati, oltre 130 i feriti, alcuni in modo grave, secondo le frammentarie e continue informazioni rilanciate dalle principali agenzie di stampa mondiali. Maratona che finisce così nel caos più totale, con centinaia di soccorritori in azione e migliaia di persone in fuga.
Fuoco e boati proprio sulla linea di arrivo. Massima allerta anche a Washington e New York, chiuso lo spazio aereo: gli agenti avrebbero anche trovato altri ordigni inesplosi. Il consolato italiano a Boston, in stretto raccordo con l'Unità di Crisi della Farnesina, ha attivato immediatamente tutti i necessari contatti allo scopo di verificare l'eventuale presenza di italiani e di prestare loro eventualmente assistenza.
Tra i 227 italiani in gara anche un portacolori dell'Alghero Marathon, Giovanni Cecconello. Il suo nome compare nelle liste ufficiali dei partecipanti alla maratona, 26.412 al traguardo in 04 ore 10 minuti e 16 secondi. L'algherese non è tra i numerosi feriti: è lo stesso Cecconello ad aver contattato con un sms a tarda notte (ora italiana) la dirigenza dell'Alghero Marathon per rassicurare tutti circa il suo stato di salute. Delusione e preoccupazione per Cecconello che si trovava a non più di 150 metri dalla prima esplosione.
Nella foto: l'algherese in gara a Boston, Gianni Cecconello
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