Il workshop si è sviluppato in periodici incontri con gli abitanti, sempre in tarda mattinata. Fa parte delle iniziative promosse per il venticinquennale dell’Accademia di Belle Arti
SASSARI - Sopra la panca la capra campa. Sotto la panca la capra crepa è un laboratorio sociale che fa parte delle celebrazioni per il venticinquennale dell’Accademia di Belle Arti "Mario Sironi" Sassari. Il progetto s’inserisce nell’ambito di Shout!, la sezione artistica più sperimentale della mostra ospitata all’interno del Masedu. Proprio la vicinanza del museo con la piazza è alla base dell’idea progettuale. Ovvero, il tentativo di discutere gli aspetti problematici del quartiere a partire dalla sua realtà sociale e urbanistica tra Piazza Sacro Cuore e Via Pascoli.
Il workshop si è sviluppato in periodici incontri con gli abitanti, sempre in tarda mattinata. Il primo pranzo è stato offerto dal gruppo Aliment(e)azione; gli altri, invece, sono stati realizzati grazie al cibo che, di volta in volta, i partecipanti portavano con sé. L’occasione conviviale – tipicamente il momento di massima disponibilità – è servita per stimolare il dibattito sullo spazio urbano, e sulle sue conseguenze sociali, ma in maniera non gerarchica né accademica. Dai discorsi è uscita la necessità di riconoscersi nell’ambiente di vita come unica possibilità di salvarsi dal degrado e di opporsi al vandalismo.
Attraverso una progettualità condivisa e largamente partecipata, si sono realizzati alcuni elementi di arredo urbano utilizzando mobili e accessori presi dalla discarica e opportunamente decorati insieme agli abitanti, soprattutto i bambini. Non è un caso, poi, che le pratiche artistico-relazionali del gruppo Aliment(e)azione siano state facilitate dalla collaborazione con la scuola locale e con l’oratorio, in un movimento di cooperazione e coinvolgimento davvero inusuale.
Il giorno dell’inaugurazione della mostra, infine, un sistema di video a circuito chiuso metterà in contatto visivo l’interno del Masedu (dove sarà in corso un banchetto conclusivo aperto a tutti i visitatori) con la piazza. Così facendo, si renderà concreto il legame, culturale oltre che spaziale, fra queste due parti di città, tanto vicine e, comunque, irraggiungibili.
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