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Giuseppe Alesso 7 marzo 2014
No all’ampliamento della discarica di Barrabò
A Porto Torres la commissione ambiente esprime la sua contrarietà all´ampliamento della discarica di Barrabó.


PORTO TORRES - Con 5 no (Madeddu, Usai, Chessa, Giovannetti e Ledda) e 3 astenuti (Piras, Pistidda e Francesconi) in una riunione a dir poco animata, la commissione ambiente ha espresso parere negativo circa l'ampliamento della discarica di Barrabó. La Commissione si è riunita a seguito di una richiesta di parere politico da parte della Regione che ha già espresso il suo parere tecnico e le relative prescrizioni in merito. La riunione si apre con la dichiarazione del presidente Madeddu circa l’aver rifiutato la proposta di invitare alla riunione della commissione il presidente dell'Asi Franco Borghetto, rivendicando la natura politica della decisione che la stessa è chiamata a prendere e alla totale indipendenza che la politica locale deve avere su queste scelte, ricordando che spesso sono state prese senza tener conto delle istanze politiche, sociali e ambientali del territorio.

Dalla parte del "no" varie motivazioni: l’inopportunità di gravare ulteriormente un territorio già pesantemente inquinato e che si intende risanare per favorire l'insediamento di nuove imprese; l'attuale discarica ha una capienza che in base alle necessità attuali sarebbe sufficiente per altri 9 anni e, pertanto, non sussiste alcuna urgenza che ne giustifichi l’ampliamento. Il consigliere Chessa evidenzia come l'ampliamento stravolgerebbe l'autorizzazione integrata ambientale originale e che in ogni caso l'Arpas ha già diffidato la discarica in passato per gravi inadempienze persino alle deroghe fatte alle prescrizioni originali, suggerendo, a seguito dei danni causati dall’incendio avvenuto recentemente, una urgente e rapida messa in sicurezza. Inoltre, precisa, che la discarica che in origine doveva servire per conferire i fanghi di depurazione, è stata spesso utilizzata come destino di un esasperato traffico di rifiuti provenienti dal sud dell'isola.

Il consigliere Usai, che ribadisce quanto detto in precedenza dal consigliere Chessa, aggiunge che il Consorzio industriale provinciale di Sassari è stato, nel momento delle decisioni, spesso poco trasparente nei confronti della nostra comunità. Giovannetti va oltre e fa notare che non si dovrebbe nemmeno discutere l'ampliamento di una discarica che già di per sé, secondo quanto riportato dall’Arpas, pare che non rispetti le norme ambientali vigenti e che pertanto, sarebbe il caso di prendere i dovuti provvedimenti e valutare la possibilità di intervenire attraverso lo strumento dell’ordinanza sindacale per disporne il blocco. Conclude il fronte del No il consigliere Ledda che, sottolineando la sua totale libertà ed autonomia decisionale, fa notare come l'ampliamento di quella discarica penalizza ulteriormente il territorio anche dal punto di vista turistico poichè la stessa, a seguito dell’ampliamento, raggiungerebbe i due metri di altezza e arriverebbe fino al bordo della strada che ci collega con Stintino e Alghero.

Gli astenuti motivano la loro scelta in parte per il poco tempo a disposizione per consultare la corposa documentazione relativa e, nel caso dei consiglieri Piras e Pistidda, per il fatto che il quesito posto si limita a dare un indirizzo politico dell’amministrazione esclusivamente su una discarica in particolare e non su tutte in generale e che per tanto la loro posizione non può essere espressa con un semplice voto favorevole o contrario. In altre parole, anche tenendo conto delle negative ricadute lavorative che il "no" comporterebbe, considerano strumentale il negare l'ampliamento di una discarica pubblica quando nel territorio circostante ce ne sono altre private su cui non si esprime alcun parere politico.
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