Nell´Oristanese dopo le abbondanti piogge dei mesi scorsi c´è il rischio che le elevate temperature con le giornate che si allungano compromettano alcune colture
ORISTANO - I danni provocati dalla alluvione del 18 novembre dello scorso anno sono nelle campagne dell'oristanese ancora ben visibili. Tanti i problemi e i disagi creati alle aziende agricole. Anche le infrastrutture hanno subito delle serie ripercussioni dall’evento calamitoso. E’ il caso dei canali adduttori che collegano il Tirso ad Arborea. I lavori di ripristino a cura dell’ Enas e del Consorzio di Bonifica dell’ oristanese sono tuttora in fase di realizzazione. Lavori che richiederanno ancora alcuni giorni di impegno e che si prevede possano concludersi entro marzo.
Tra due settimane, il 1 aprile, partirebbe dunque la campagna irrigua, con la fornitura dell’ acqua per le varie colture, come annunciato dagli uffici del consorzio di bonifica. Una tempistica che però rischia di penalizzare alcune aree e colture. Coldiretti Oristano, ben comprendendo l’impegno che viene profuso per ripristinare la normalità, ha richiesto al Commissario del consorzio di bonifica un ulteriore impegno affinchè siano attivate tutte le misure possibili per consentire che la campagna irrigua possa partire il prima possibile.
Dopo le abbondanti piogge dei mesi scorsi, evidenzia il direttore Ermanno Mazzetti, c’è ora il rischio che le elevate temperature con le giornate che si allungano compromettano alcune colture orticole come le carote, le fragole, le patate, nonché gli erbai, colture a cui basta una settimana di carenza d’acqua per causare serissimi danni. Per cui attivare la campagna il 1 aprile causerebbe, in mancanza di nuove precipitazioni, non pochi scompensi. Occorre, conclude il direttore Mazzetti, abbrevviare il più possibile i termini di avvio della campagna irrigua.
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