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Marcello Simula
12 dicembre 2005
Recuperare la funzione sociale dello sport Protagonista il campo sportivo polivalente
Una lunga disamina degli aspetti sociali, psicologici e alimentari della pratica sportiva ha fatto da introduzione e intermezzo alle parti più interessanti del dibattito, riguardanti strettamente la novità delle strutture sportive polivalenti

ALGHERO - Recuperare la funzione sociale dello sport: questo l´intento che sabato pomeriggio ha animato il forum che ha visto protagonista il campo sportivo polivalente. Organizzato dall´associazione Un´Isola, l´incontro è stato moderato dal giornalista Gianni Garrucciu e concluso dall´intervento dell´assessore regionale allo sport e all´istruzione Elisabetta Pilia. Una lunga disamina degli aspetti sociali, psicologici e alimentari della pratica sportiva ha fatto da introduzione e intermezzo alle parti più interessanti del dibattito, riguardanti strettamente la novità delle strutture sportive polivalenti. Si tratta di campi che presentano in spazi ristretti un´area principale adibita a campo da calcetto, da volley e da basket e separati un campo per le bocce e un´area con fondo e protezioni in gomma ideata per i più piccoli. In totale le dimensioni dovrebbero aggirarsi sui venticinque metri per ventidue, mentre le spese di realizzazione previste per ogni campo polivalente sono di settantamila euro. L´aspetto finanziario è stato, durante la serata, il più scottante: «In regione le casse sono vuote», è stato detto chiaro e tondo dall´assessore Pilia, che ha ricordato come l´amministrazione regionale sia impegolata in una difficile politica di risanamento del bilancio. Uniche risorse a disposizione per la realizzazione delle nuove strutture sportive sono, oltre ai fondi europei, quelli a disposizione delle amministrazioni locali, aumentati grazie alla legge 25. L´assessore ha inoltre garantito che presenterà la proposta dei campi sportivi polivalenti alla conferenza regionale dello sport che si terrà nel Febbraio del 2006. Sogno di tutti sembra quello di ricreare, forse con un po´ troppa nostalgia, i luoghi dei giochi dei bambini che un tempo erano le strade e le piazze, anche per evitare che i ragazzi si perdano definitivamente davanti agli schermi televisivi e dei computer. La realizzazione di questo sogno, tuttavia, non è poi così facile: sebbene i costi delle strutture non siano elevati è improbabile che sorga un campo polivalente per ogni quartiere, come candidamente ha fatto rilevare nel suo intervento dal pubblico il medico Paolo Cattogno, che si è chiesto quali spazi potrà trovare il campo polivalente in una città divorata dal germe dell´edilizia come Alghero, visto che le strutture in questione non portano utili a nessuno e occupano zone potenzialmente più redditizie.
Nella foto Elisabetta Pilia
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