«Occorre fare al più presto chiarezza, a partire della data di scadenza che non è più chiaramente sostenibile», sostengono preoccupati il presidente ed il direttore Battista Cualbu e Luca Saba
CAGLIARI - «Sull’Imu agricola occorre fare al più presto chiarezza, a partire della data di scadenza che non è più chiaramente sostenibile». E’ quanto sostengono preoccupati il presidente ed il direttore della Coldiretti Battista Cualbu e Luca Saba, dopo che il Tar del Lazio non ha concesso una nuova sospensiva decidendo direttamente nel merito sui ricorsi con i quali un serie di Comuni e di Anci regionali contestano il decreto sull'Imu sui terreni agricoli per i Comuni montani.
Secondo Cualbu, «occorre innanzitutto rivedere anche per il 2014 le evidenti incongruenze nei criteri individuati per la delimitazione dei terreni agricoli che oggi si basano sull’altitudine in cui si trova la sede del Comune. Questo nel rispetto della fondamentale scelta di mantenere l’esenzione dell’imposta a favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali».
Il presidente di Coldiretti insiste anche nel ribadire che il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru e la Giunta Regionale debbano «ottenere l’esenzione dall’Imu agricola attraverso il riconoscimento della specialità della nostra regione. Stiamo parlando di un’Isola, che in quanto tale paga già un pesante dazio in termini economici e dunque non può essere gravata di un ulteriore balzello che ci costerebbe dai 15 ai 20milioni di euro».
Nella foto: Battista Cualbu e Luca Saba
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