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Mariangela Pala 24 gennaio 2015
Dimissioni del consigliere Piras: Scarpa a rischio
Una nuova crepa si apre all’interno del governo cittadino guidato dal sindaco Beniamino Scarpa. Sono ufficiali le dimissioni dalla maggioranza del consigliere Massimo Piras


PORTO TORRES - Una nuova crepa si apre all’interno del governo cittadino guidato dal sindaco Beniamino Scarpa. Sono ufficiali le dimissioni dalla maggioranza del consigliere Massimo Piras, formalizzate ieri con una nota protocollata al Comune di Porto Torres e indirizzata al primo cittadino. «Il tutto ha avuto inizio quando una parte della maggioranza, che mal sopporta le prese di posizione a tutela della legalità ha tentato di screditare l’assessore Mauro Norcia sperando di ottenere maggiori spazi». Insieme alla presa di distanza dalle politiche della maggioranza, Piras ha comunicato le dimissioni dall’incarico di vice presidente della V commissione consiliare Bilancio «per il cui settore, il mio assessore di riferimento Mauro Norcia, ha investito la quasi totalità del proprio tempo portando all’Ente tangibili benefici».

Il consigliere Piras sottolinea come tale impegno e fermezza delle posizioni non sia stata apprezzata da alcuni esponenti della maggioranza «non è un segreto l’atto di schernimento e di offesa perpetrato nei confronti di Norcia sia sulla stampa sia a latere di un Consiglio da alcuni consiglieri». Ma i motivi dell’addio sono tanti. La sua disapprovazione sulla decisione del sindaco di nominare con proprio decreto l’Ing. Alessandro Pantaleo quale rappresentante dell’Ente in seno al Consiglio di amministrazione del Consorzio industriale di Sassari. Un argomento dibattuto in Consiglio dove all’unanimità era stato chiesto a Scarpa di percorrere una strada diversa che rimettesse in discussione la logica della nomina del Presidente del Consorzio stesso, in virtù della prevalenza territoriale di Porto Torres. «Ma la cosa peggiore è pensare che a pochi mesi dalle elezioni, degli accordi pre-elettorali si possano confondere con l'esigenza di dare al nostro ente delle rappresentanze negli enti minori» accusa Piras.

Nella lettera di dimissioni, Piras non nasconde la sua totale disapprovazione sulle scelte prese da una maggioranza che non è mai riuscita a trovare un grado di coesione efficace. «La scelta di perseverare con un vertice sassarese, per quanto io abbia apprezzato il lavoro dell’ex Presidente del Cip, Franco Borghetto, - scrive Piras - non la ritengo una soluzione plausibile alla luce della forte presa di coscienza di questo Consiglio che rivendica una politica di seria programmazione sulla portualità industriale». Un chiaro riferimento all’approvazione unanime della mozione sulla portualità del 6 ottobre 2014, proposta dal consigliere dimissionario, che offriva spunti di intervento in materia di politica portuale industriale, e sulla quale, secondo Piras, non è stato prodotto alcun riscontro oggettivo.

«Sull'aspetto della Portualità ho dovuto incassare le reazioni di una politica troppo attendista su Mercato Ittico, Zona Franca Doganale, Rigassificatore e - ribadisce Piras - anche sulla partita del Contenzioso con Syndial/Eni. Un atteggiamento e una linea politica non condivisa dall’esponente di Nuova Porto Torres, la stessa che condurrà il sindaco a nominare il nuovo direttore della Multiservizi, i rappresentanti nel Comitato di controllo della centrale di Fiumesanto e «forse anche quello del Comitato portuale», scrive Piras, che aggiunge «la mia posizione politica si allontana tanto più si confonde l’amministrazione con uno spoil system che non ritengo giusto». Il consigliere dimissionario evidenzia le divergenze di vedute con il gruppo di maggioranza e con il sindaco Scarpa, e dichiara di aver maturato in questi ultimi due mesi l'essere arrivato alla fine del percorso che lo aveva visto sostenere l’amministrazione Scarpa. Il consigliere precisa di aver chiarito da tempo di essere fuori dalla partita elettorale messa in campo dall’attuale maggioranza, convinto che sia giusto concedere alla città un periodo di neutralità che consenta un confronto elettorale equo.

Una situazione di incertezza che dovrebbe trovare a presto una risposta: la legge dice che per commissariare un’amministrazione occorrono le dimissioni di metà consiglieri più uno. La partita dovrebbe concludersi 11 a 10 per l’opposizione, ma è ancora tutto da verificare. «I contendenti mettano sul tavolo le proprie proposte progettuali e non la possibilità di usare la gestione amministrativa come leva elettorale», dichiara Piras, che non esclude di correre il rischio di rimanere fuori da qualsiasi partita politica. Le sue dichiarazione di dimissioni, che arrivano dopo aver atteso che l’assessore Norcia portasse a compimento, nonostante troppe opposizioni interne, il proprio percorso assessoriale sul versante Bilancio, Finanze e Personale, rivelano «la necessità di tracciare un solco profondo tra la sua attitudine e quello che ora la maggioranza intende fare».
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