Intervento di Ledda (Pd) sulla nomina repentina, dopo lo scioglimento del consiglio comunale, dei rappresentanti della Commissione tecnica di controllo ambientale per la centrale di Fiume Santo
PORTO TORRES - Polemiche sulla nomina repentina, a seguito dello scioglimento del consiglio comunale, dei rappresentanti della Commissione tecnica di controllo ambientale per la centrale di Fiume Santo. I due componenti nominati dal Comune di Porto Torres sono sono l’Ing. Michele Bassu e l’Arch. Margot Ginatempo. Nei primi giorni di dicembre del 2014 i consiglieri del Partito democratico avevano chiesto al sindaco Beniamino Scarpa lumi sulla procedura per l’acquisizione di manifestazioni d’interesse per la nomina di due rappresentanti del Comune di Porto Torres nella commissione tecnica di controllo ambientale per la centrale di Fiume Santo avviata nel mese di Agosto.
La procedura di selezione era stata di per se molto discutibile poiché, dall’avviso pubblicato sull’albo pretorio «che stranamente non ha goduto del solito zelo comunicativo che ha contraddistinto questa amministrazione, non era possibile dedurre né il termine di scadenza e nemmeno la data dalla quale sarebbe stato possibile presentare le autocandidature», dichiara l’ex capogruppo consiliare Pd, Massimiliano Ledda. «Inoltre se da una parte ai candidati si chiedeva di presentare un curriculum vitae che provasse la loro competenza ed esperienza in materia ambientale, dall’altra – sottolinea Ledda - gli si diceva chiaramente che non era prevista alcuna procedura selettiva e non sarebbe stata redatta e pubblicata nessuna graduatoria o elenco degli idonei».
Il comune di Sassari aveva avviato la stessa procedura ad agosto e ad ottobre aveva nominato due tecnici come rappresentanti. Per quanto riguarda Porto Torres, a distanza di 3 mesi non era stata fatta alcuna nomina, «a queste osservazioni il Sindaco si era ben guardato di rispondere. Appena ha avuto il sentore che il Consiglio Comunale stava per decadere, Scarpa e la sua maggioranza superata l’amnesia si sono buttati in un vortice di nomine», accusa l’ex esponente dell’opposizione. Prima la nomina alla Multiservizi e ultime quelle della commissione tecnica E.On, sulle quali «ovviamente non si ha notizie di quali criteri siano seguiti e chi abbia fatto domanda, appare evidente che l’unico denominatore delle ultime nomine sia quella della comunanza, dell’amicizia personale o degli interessi elettorali», aggiunge Ledda. «Ora ci aspettiamo una infornata di delibere dell’ultimo momento con lo stesso stampo e matrice, – ci tiene a precisare l’ex capogruppo Pd - ovviamente ci occuperemo di verificare la legittimità di tutti questi frenetici atti». Secondo l’esponente del Pd, un diverso senso delle istituzioni avrebbe consigliato di astenersi da atti che non fossero urgenti e indifferibili, «ma questa sensibilità non alberga in questa minoranza ex maggioranza», conclude Massimiliano Ledda.
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