Sollevata Coldiretti Nuoro Ogliastra per il pericolo della riduzione dei pascoli arborati al 30 percento, che avrebbe privato numerosi agricoltori di importanti premi comunitari
NUORO - É stato approvato dal Ministero per le Politiche Agricole il principio che ristabilisce i criteri vigenti fino allo scorso in materia di terreni agricoli, ovvero il riconoscimento dei pascoli arborati al 50 percento, mettendo al sicuro gli agricoltori dalla riduzione al 30 percento preannunciata e dalla conseguente perdita di importanti premi comunitari. Scampato in tal modo anche il pericolo delle sanzioni sui premi già incassati il che ha portato Coldiretti Nuoro a giudicare positiva la chiusura della questione refresh su cui era già intervenuto l'assessore Falchi [
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Quella cioè che rischiava di far perdere alle aziende agricole, specie della Sardegna centrale dove si ha la maggiore presenza di terreni a pascolo arborato , diversi milioni di euro di premi comunitari. «Tiriamo un sospiro di sollievo - e stato il commento di Simone Cualbu, presidente della Coldiretti Nuoro Ogliastra - perché c’erano in gioco i soldi della Pac per i prossimi sette anni». Ma non solo la riduzione delle superfici ammissibili ai premi rischiava inoltre di innescare contenziosi anche su terreni gravati da uso civico a causa delle minori superfici da assegnare.
«Anche se non sono state accolte alla lettera le nostre indicazion- ha di seguito precisato, ricordando la richiesta della modifica dal 30 al 70 percento dei pascoli arborati - comunque si sta seguendo la strada da noi indicata, che ci consente di tornare alle medesime condizioni vigenti prima del nuovo refresh». «Il lavoro insistente e costante che abbiamo condotto in questi mesi non è stato vano – è stato il commento finale di Cualbu - che oltre a insistere sul tavolo regionale, ha coinvolto tutti i Parlamentari sardi, i Consiglieri regionali ed i Sindaci delle zone interne per un’azione comune oltre i colori politici – ma ci ha dato ragione e finalmente chi lavora la terra può raccogliere i frutti sperati».
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