SASSARI - Non è certo un periodo facile per governare. Ancora di più per le amministrazioni civiche. Tra tagli, continui casi di corruzione e assenza di politica la il percorso di sindaci e giunta è sempre pieno di ostacoli. Discorso simile anche per Sassari. Qui, oramai da tempo, evidenziamo le difficoltà dell'esecutivo di centrosinistra nei rapporti con la propria maggioranza e, in particolare, con il maggiore azionista, il Partito Democratico [Leggi].

Il baratro è stato più volte vicino. Così come la sfiducia e le eventuali elezioni anticipate. Lo abbiamo scritto più volte anticipando anche le intenzioni delle varie parti in causa. La coperta, dall'indomani dell'insediamento di Sanna a Palazzo Ducale, è sempre stata corta: Pd, giunta e partiti minori. Da qualsiasi parte veniva tirata, qualcuno restava scoperto [Leggi]. Ma, com'era quasi scontato, a prevalere pare sia stata la linea dei democratici. Ma non senza un lungo tira e molla che potrebbe portare qualche malumore nelle forze con un solo consigliere che in totale sono cinque (Idv, Sel, Upc, Cd e Pds). Infatti sembra che negli ultimi giorni l'accordo tra Pd e sindaco si sia trovato anche se la definizione è ancora lontana. La formula sarebbe 6 assessori al Pd (a fronte dei cinque attuali) e la conferma della presidenza del consiglio. Le altre 3 caselle, su un totale di 10, ai partiti "minori".

Del resto sono settimane, se non mesi, che le diplomazie sono al lavoro. Tutto questo per dare maggiore impulso all'azione amministrativa e, anche se nessuno quasi lo dice, farsi valere maggiormente riguardo le scelte della Giunta Pigliaru che, apparentemente amica, va monitorata da vicino affinchè non abbandoni ulteriormente un territorio già al collasso. In tutto questo, c'entra poco o niente, la notizie uscita in questi giorni, ma piuttosto data, delle indagini nei confronti dell'attuale assessore ai Lavori Pubblici Ottavio Sanna. L'accusa è di peculato per aver usato, in qualità di presidente dell'Acli regionale, delle somme per pagare Equitalia.

Questo, può anche essere il "casus belli" per dar vita all'agognato rimpasto. Ma i giochi erano già stati fatti. E senza una definitiva pacificazione tra la truppa dei consiglieri democratici, in totale 12, e l'area di Sanna, l'amministrazione non sarà mai serena. La chiusura del cerchio arriverà dalla nomina di assessori esterni. Nessun consigliere targato Pd dovrebbe dimettersi. Tra i nomi in ballo pare ci siano alcuni rappresentanti che conoscono bene la città, radicati nel Partito Democratico sassarese che possono dare risposte immediate alle tante, troppe, esigenze della cittadinanza e in generale dell'area vasta che, senza le province, copre anche un territorio molto più grande.


Nella foto l'attuale Giunta Sanna