I rappresentanti algheresi del partito, propongono il passaggio ai programmi Open Source da parte della pubblica amministrazione
ALGHERO - «La Pubblica Amministrazione è tenuta, per legge, a preferire il software libero e/o a codice sorgente aperto, e solo quando la valutazione comparativa di tipo tecnico ed economico dimostri l’impossibilità di accedere a soluzioni “open source” è consentita l’acquisizione di programmi informatici di tipo “proprietario”». Inizia così l'intervento dei rappresentanti algheresi dei Riformatori Sardi, che, sull'argomento, sottolineano come questa normativa, in vigore dal 12 agosto 2012, contenga un'importantissima novità rispetto al passato in quanto viene data precedenza al software di tipo “open source”, un tipo di programma distribuito liberamente e gratuitamente utilizzabile nelle Pubbliche Amministrazioni.
«Considerato che negli enti pubblici non si possono utilizzare programmi piratati - ricordano - e ragionando sul fatto che in un qualsiasi computer serve un sistema operativo spesso da riaggiornare, un software per l’ufficio, programmi per scrittura e per il calcolo, il tutto a costi decisamente elevati, è facile comprendere quanto possa essere vantaggioso, in termini economici, utilizzare programmi gratuiti e regolari. Come Riformatori, considerate anche le esperienze positive fatte da altri comuni italiani che hanno consentito notevoli risparmi, proponiamo all’Amministrazione algherese di prendere in seria considerazione l’introduzione del software libero negli uffici comunali e negli enti pubblici controllati».
«I risparmi previsti potrebbero essere di notevole entità. Tra i comuni che stanno attuando il passaggio ai programmi open source – spiega il componente del Coordinamento Cittadino dei Riformatori di Alghero Giuseppe Sotgiu - si prevede un risparmio di 900mila euro in tre anni per Trieste, 6milioni di euro in cinque anni per Torino, 360mila euro nel 2015 per Udine e così via. Su questo esempio sarebbe opportuno, visto il periodo di spending review, che anche ad Alghero si pensasse ad attuare questa idea innovativa».
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