Con riferimento alla nota del Presidente della sezione locale di Confcommercio, Massimo Cadeddu, nel prendere atto che la organizzazione su menzionata continua a mantenere le posizioni espresse ufficialmente nel corso degli incontri tenutisi presso questo Assessorato, e nel ribadire il giudizio totalmente negativo sulle decisioni prese dal Consiglio Regionale di non voler concedere deroghe a quanto previsto nel comma 7 dell’articolo 5 della Legge Regionale in materia di commercio, dobbiamo tuttavia dare una risposta negativa alla richiesta della Confcommercio, in quanto, ne il Sindaco Marco Tedde , né tanto meno il sottoscritto, possono produrre alcun tipo di ordinanza che renda possibile l’apertura degli esercizi commerciali nei giorni espressamente indicati in Legge. Circa le legittime esigenze dei rappresentanti dei sindacati dei lavoratori e dei consumatori ci viene naturale una riflessione, e ci sorgono spontanee alcune domande: ma sarà proprio l’intera categoria dei lavoratori del commercio a non voler lavorare nei giorni festivi? Non sarebbe più opportuna e più rispondente ai compiti di istituto una vigilanza più severa, da parte dei sindacati circa il rispetto, se questo non avviene, dei contratti di lavoro? I lavoratori da difendere e tutelare, sono solamente quelli del comparto commerciale? I lavoratori, e sono tanti, che per motivi diversi operano nelle giornate festive, non sono da considerarsi fra coloro che, come asserito dai rappresentanti sindacali, hanno diritto di andare con la famiglia al mare il giorno di ferragosto? Coloro che prestano la loro opera in queste giornate, sono forse da considerarsi non credenti o in odore di scomunica perché non possono frequentare le funzioni religiose? Credo veramente che molte delle giustificazioni riportate a sostegno di una legge miope ed iniqua, siano del tutto pretestuose, soprattutto quando vanno ad intaccare irrimediabilmente i diritti, questi sì, di onesti operatori commerciali che aspettano le giornate, come quella di ferragosto, per poter quadrare il bilancio delle proprie attività, o quelle di altri lavoratori del settore che magari, con gli straordinari festivi, riescono a pagare più facilmente la rata della macchina o del mutuo per la casa. Non riesco infine a capire come non si possa, o meglio non si debba, tenere conto delle valenze di una Città turistica che, anche attraverso l’apertura dei negozi, esprime la sua attenzione nel fornire un servizio volontario ai propri concittadini ed a tutti i suoi Ospiti.