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S.A. 24 luglio 2015
Alta tensione in centro: veleni e denunce
Nella giungla di Facebook si surriscaldano gli animi ad Alghero e una normale inosservanza delle regole unita all'assenza di controlli diventa terreno di scontro violentissimo tra alcuni consiglieri comunali, l'assessore allo sviluppo economico e il sindaco


ALGHERO – Chi passava giovedì sera nel Corso Carlo Alberto ad Alghero non ci poteva credere: due macchine da cucire ostruivano il passaggio a turisti, passanti, passeggini e quant'altro [LEGGI]. In tanti hanno reagito mandando alla redazione del Quotidiano di Alghero foto e mail della singolare situazione, anche se le esternazioni più forti sono arrivate dai politici dell'opposizione cittadina. Da Nunzio Camerada di Forza Italia ad Emiliano Piras del Nuovo Centro Destra, i toni si sono surriscaldati tanto da provocare una replica decisa anche da parte del sindaco che ha annunciato azioni legali. «Mario Bruno e Natacha Lampis mi fate schifo» e «vedere la mia città, in particolare luoghi e dinamiche che sono la mia storia e la mia vita, svilite da un'amministrazione così cieca, per me valgono la pena di morte» ha tuonato Piras.

«Ho letto delle frasi allarmanti, molto pericolose, oltre che offensive nei confronti della mia persona e di un assessore. Persone, consiglieri comunali, professionisti, tra l'altro, a cui spesso dedico tempo e attenzione, anche oltre le ore dell'attività consiliare, come dovuto. Sto valutando le azioni con il mio legale, ma invito già da ora a una moderazione nei toni, nelle parole, nei contenuti e nelle affermazioni, perché a volte penso non ci si renda conto dell'effetto moltiplicatore negativo che, nei fatti, potrebbero generare. Questa volta si è superato il limite. Abbondantemente. E sono costretto ad agire» è stata la risposta del primo cittadino di Alghero. Dura anche la replica dell'assessore Lampis: «Sono stata anche io in passato una consigliera comunale e nello svolgimento del mio ruolo spesso sono stata critica, talvolta anche dura, quando ho ritenuto che l'azione politica del sindaco e della sua Giunta non fossero in linea con gli impegni del programma di governo e con le esigenze della città. Ma mai – ha comncluso - proprio mai, ho usato l'insulto e l'offesa personale».

Sullo sfondo la "bomba ad orologeria" di un centro storico (e non solo) dove le "guerre dei tavolini" raccontate negli anni scorsi sono tutt'altro che concluse, dove il suolo pubblico non viene rispettato, così come gli arredi che del "gioiello della città" ne fanno un bazar multicolor. Servono controlli e non si può più perdere tempo: dopo le reazioni a catena delle ultime ore il messaggio è arrivato chiaro a Sant'Anna. «Ho chiesto con una lettera al Prefetto di Sassari di essere audito nel comitato ordine pubblico e sicurezza - ha proseguito il sindaco -. Alghero ha necessità di maggiori e più coordinati controlli, soprattutto serali e notturni. Così non si può andare avanti. Attendo di avere report sui fatti di ieri notte. Ho già avuto modo di colloquiare con il dirigente della Polizia Locale e con i legali. Questa volta andiamo fino in fondo».



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