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A.B.
28 novembre 2015
A scuola di buon cibo: il progetto di Latte Arborea
Il piano di educazione alimentare è stato presentato ieri al convegno annuale organizzato da 3A con l’Ufficio scolastico regionale e la Fei. Interesserà inizialmente le scuole primarie di Oristano e provincia, per poi estendersi agli altri istituti sardi

ORISTANO - Coinvolgere i giovani studenti delle scuole primarie di Oristano e provincia sull’importanza dell’educazione alimentare anche tra i banchi, supportando nel compito i docenti. È l’obbiettivo del progetto pilota Impariamo a mangiare sano, promosso da Latte Arborea in collaborazione con la Fondazione italiana per l’educazione alimentare, che partirà a gennaio 2016. Il progetto è stato presentato ieri (venerdì), ad Oristano, nel corso del convegno Alimentazione e salute sui banchi di scuola. Post expo. Riflessioni sul nuovo ruolo della scuola nell’educazione alimentare, organizzato dalla stessa cooperativa lattiero casearia, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale della Sardegna, con il Ministero dell’Istruzione e con la Food Education Italy. Il progetto è la novità di quest’anno delle iniziative previste dal protocollo d’intesa siglato l'8 giugno tra l’Ufficio scolastico regionale e la 3A di Arborea, che contempla in generale la sensibilizzazione dei giovani verso una sana alimentazione ed il favorire l’attività fisica fin dall’infanzia, promuovendo eventi nelle scuole dell'Isola.
In particolare, il progetto presentato ieri dal direttore generale di Latte Arborea Francesco Casula intende offrire ai bambini delle terze, quarte e quinte classi delle scuole primarie, informazioni sulla corretta alimentazione, sul valore nutritivo degli alimenti, su come leggere le etichette, sulla funzione e sull’origine dei cibi, con l’obbiettivo di contribuire ad insegnare un comportamento responsabile degli studenti sui cibi, ma anche gli effetti negativi su un’alimentazione non equilibrata. Saranno delle animatrici di Latte Arborea, ed esperte di educazione alimentare formate da Fei, ad andare nelle scuole per illustrare ai bambini queste nozioni. Vari gli strumenti che saranno utilizzati: una guida per gli insegnanti e per le famiglie, il Libro del mangiar sano e diversi supporti multimediali per rendere l’esperienza più accattivante e coinvolgente. Dal prossimo anno scolastico, se l’esperimento nelle scuole di Oristano città e provincia avrà dato risultati positivi, Latte Arborea prevede di estendere il progetto a tutti gli altri istituti sardi. Del ruolo sociale di Latte Arborea ha parlato, nel suo intervento di saluto, il presidente Gianfilippo Contu: «Come cooperativa intendiamo rinnovare e innovare il nostro rapporto con le scuole, perché crediamo che come azienda del comparto agroalimentare abbiamo un ruolo importante nel contribuire a offrire spunti e suggerimenti sull’educazione alimentare nelle scuole sarde». Degli altri progetti in corso tra Ufficio scolastico regionale e 3A ha parlato invece il direttore generale dell’Usr Francesco Feliziani: «Da tredici anni, l’intesa tra l’Ufficio scolastico regionale e la 3A è un fiore all’occhiello per i nostri istituti, grazie anche alla collaborazione con una delle maggiori realtà imprenditoriali e produttive della regione. Con Arborea abbiamo anche altri progetti in essere, ad esempio quello sull’alternanza scuola-lavoro, ma quello sull’educazione alimentare è sicuramente strategico per dare ai ragazzi informazioni fondamentali per un corretto stile di vita».
Sull’alimentazione e sul ruolo essenziale che questa ha nella vita quotidiana di bambini e ragazzi, hanno incentrato i loro interventi la nutrizionista Evelina Flachi, presidente della Fei e specialista in Scienza dell'alimentazione, e Giorgio Donegani, direttore scientifico Fei e specialista in Scienze e tecnologie alimentari. «All’indomani di Expo – ha detto Flachi – oggi dobbiamo inviare messaggi forti a territorio, scuola e famiglia per far passare i suoi valori, partendo dal concetto che un’alimentazione rispettosa della natura è anche un’alimentazione che non nuoce al pianeta e ci dà l’energia per vivere più sani e più a lungo. Nel passato, sono stati molti, e forse troppi, i soggetti che hanno promosso un’educazione alimentare di base che forniva generali informazioni nutrizionali sui cibi e concetti elementari che non contribuivano a far individuare alla scuola e alla famiglia un vero percorso di crescita culturale». Un approfondimento sulle Linee guida per l'educazione alimentare 2015, varate dal Ministero dell’Istruzione all’indomani di Expo, è stato curato da Donegani. Il nuovo strumento normativo punta in particolare su temi come la sicurezza alimentare, la tracciabilità dei cibi, la prevenzione delle grandi patologie sociali, la ricerca e l’innovazione nel cibo e applicate alla filiera alimentare, le tradizioni alimentari. «La proposta delle Linee guida – ha detto Donegani – punta ad attivare delle strategie educative motivanti e gratificanti. Per troppo tempo si è considerato il cibo semplicemente in termini di calorie, proteine, grassi, vitamine e quant’altro, come se fosse soltanto un combustibile per il nostro corpo; il cibo invece va visto prima di tutto come un carburante della nostra mente, perché il nostro modo di mangiare è espressione di cultura e di valori. Ed è proprio la dimensione valoriale legata all’alimentazione, quella su cui è necessario attivare la sensibilità dei ragazzi, usando linguaggi adeguati per predisporre percorsi educativi che siano motivanti per la capacità dei ragazzi di viverli divertendosi».
Le scuole si dimostrano già pronte ad intraprendere questo cambiamento, come ha spiegato Patrizia Galeazzo, project manager Vivaio scuole del Padiglione Italia di Expo: «Non a caso, Vivaio Scuole ha visto 15mila studenti protagonisti che, con i loro docenti, hanno illustrato ai visitatori di Padiglione Italia 700 progetti durante tutto il semestre espositivo. Gli alunni hanno realizzato progetti che parlavano di conoscenza dei prodotti ecosostenibili, lotta agli sprechi, integrazione multiculturale e recupero dell’identità territoriale». Sull’importanza di una corretta e sana alimentazione ha incentrato il suo intervento Diana Bianchedi, medico, ma soprattutto atleta e tre volte campionessa olimpica di scherma. Con una videointervista, Bianchedi, fresca del suo nuovo incarico di direttore generale del Comitato promotore per i Giochi olimpici di Roma 2024, ha raccontato di come la nutrizione equilibrata sia stata essenziale nella sua attività di sportiva e lo sia ancor più oggi nella sua esperienza di madre. All’intervento dei relatori è seguito il dibattito, nel quale i docenti hanno messo in luce i punti di forza e le prospettive di iniziative simili.
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