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M.C. 20 dicembre 2013 video
Traffico di reperti archeologici, dieci arresti nel Sassarese
I carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale di Sassari hanno stroncato un traffico di reperti archeologici


SASSARI - Dieci arresti e il blocco di un traffico milionario di reperti archeologici: è l'esito dell'operazione "Bonifacio" messa a segno dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Sassari. Gli oggetti, anfore, bronzetti e altri ancora risalenti al periodo nuragico, partivano dalla Sardegna diretti in Corsica, Veneto, Lombardia, Umbria e in alcuni casi anche oltre i confini italiani; un materiale di grande valore destinato a un commercio privato. L'indagine, partita nel novembre 2012 sull'onda di un'altra ancora in corso, ha portato al sequestro di circa 150 reperti archeologici e fossili. Grazie alle indagini tecniche dei carabinieri coordinate dal sostituto procuratore Giovanni Porcheddu, sono state effettuate perquisizioni che hanno portato al rinvenimento di pezzi pregiati provenienti da scavi clandestini; secondo quanto affermato gli oggetti venivano recuperati prevalentemente nella Valle dei Nuraghi e nel Centro Sardegna.

Venivano poi inviati in Corsica con l'ausilio di imprenditori edili che operavano nell'isola francese; altri canali invece erano presenti in Lombardia, Umbria e Veneto. Tra i pezzi pregiati sequestrati alle persone indagate, una navicella bronzea con prua stilizzata di epoca nuragica per un valore stimato di 600 mila euro, una figura bronzea raffigurante un guerriero con arco di epoca nuragica per un valore di 200 mila euro, una navicella bronzea con prua stilizzata e protome taurina di epoca nuragica, per un valore di 500 mila euro (VIDEO). Nel corso delle perquisizioni i carabinieri hanno anche sequestrato due metal detector e materiale informatico come computer e cd rom. Sono finiti in carcere Giovanni Battista Pirisi, 47enne di Sassari, Giovanni Puggioni, 46 anni, e Giovanni Antonio Sanna, 50enne di Torralba, e Michele Zara 43enne di Codrongianos; quest'ultimo era stato coinvolto in un traffico analogo a Torino. Agli arresti domiciliari Salvatore Puggioni, 63enne di Sorso, Pietro Manghina, 58 anni di Sennori, Michele Falchi, 50 anni di Tortoli', Costantino Ariani, 60enne di Sassari, Albino Manunta, 60 anni di Bulzi. Per Sebastiano Achenza, 58 anni di Sedini è stato notificato l'obbligo di dimora.

Le accuse contestate sono ricettazione, impossessamento illecito di beni culturali, violazione in materia di ricerche archeologiche ed esportazione illecita. Le indagini sono ancora in corso per identificare gli acquirenti. I dettagli sono stati resi noti questa mattina in una conferenza stampa dal comandante del Nucleo tutela patrimonio culturale, il capitano Paolo Montorsi, dal tenente colonnello Antonio Fiorillo e dalla sovrintendente per i beni archeologici Luisanna Usai.
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