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S.A.
12 maggio 2016
Tromba d’aria Mogoro: imprese agricole in attesa
Imprese agricole in grande difficoltà nella borgata agricola di Morimenta a Mogoro: le richieste della Coldiretti Oristano

MOGORO - Imprese agricole in grande difficoltà nella borgata agricola di Morimenta a Mogoro. La tromba d’ aria che il 4 settembre del 2015 ha distrutto raccolti, immobili e attrezzature ha messo di fatto in ginocchio decine di aziende che confidavano, per il ristoro degli ingenti danni, nella sollecitudine degli aiuti promessi già dalla prima ora dall’assessore regionale all’ agricoltura Elisabetta Falchi. «Purtroppo, nel tempo si sono accumulati ritardi su ritardi. A tutt’oggi si può usufruire solo dei rimborsi per le abitazioni colpite dall’ eccezionale evento atmosferico, tra l’ altro con risorse messe a disposizione dall’ Unione dei comuni Parte Montis, 110 mila euro, per la sistemazione di tetti e coperture, con procedure burocratiche recentemente semplificate da parte del comune di Mogoro» sottolinea Coldiretti Oristano.
La Regione ha attivato il bando per l’ accesso al fondo di solidarietà nazionale. Due interventi sono invece ancora fermi al palo, fondamentali per il ripristino del potenziale produttivo: il bando (con fondi regionali) per la perdita di reddito, 1 milione e 750 mila euro, e la misura 5.1 per il ripristino delle strutture agricole danneggiate. «Paradossale che nonostante gli impegni e le sollecitazioni avute, siamo ancora in attesa di risposte concrete da parte della Regione – afferma il direttore provinciale coldiretti Giuseppe Casu - per una comunità tra le più colpite dalla calamità dello scorso anno, con notevoli perdite di produzione, capitale fondiario ed agrario».
Insieme ai comuni di San Nicolò D’ Arcidano e Uras, Morimenta ha registrato i maggiori danni nel settore agricolo. Mentre il Comune di Mogoro sta provvedendo ad erogare i fondi messi a disposizione dall’ Unione dei Comuni parte Montis, le istituzioni regionali disattendono ancora gli impegni presi, rinviando nel tempo i bandi fondamentali per far ripartire le imprese. Il direttore Coldiretti esorta così le istituzioni regionali ad imitare la celerità messa in campo dagli amministratori locali e manifesta un ulteriore preoccupazione. «Una tempistica celere o protratta nel tempo – ribadisce Giuseppe Casu _ incide sia sulla sopravvivenza stessa delle imprese, ma anche su tutto l’ iter procedurale, con un appesantimento burocratico che può ulteriormente allungare i tempi di realizzo mentre, all’ opposto, va posta la parola fine alle promesse a oggi non mantenute.»
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