L’algherese Mario Bruno, capogruppo del Pd, ha parlato di Finanziaria senz’anima, che passerà in nome dell’urgenza. «La Giunta sembra acquiescente al Governo nazionale, anzi subalterna, e non batte ciglio a una serie di scippi clamorosi»
CAGLIARI - A Cagliari spazio al dibattito sulla manovra Finanziaria. Ha chiuso la lunga serie di interventi, com’è prassi, il leader dell’opposizione, l’algherese Mario Bruno, capogruppo del Pd. Ha parlato di Finanziaria senz’anima, che passerà in nome dell’urgenza. Ha auspicato su una collaborazione che distingua tuttavia maggioranza e opposizione, ma serva a migliorare la proposta finale.
«Il fatto è che la giunta sembra acquiescente al governo nazionale, anzi subalterna, e non batte ciglio a una serie di scippi clamorosi, in violazione anche dello Statuto che impone al Consiglio dei ministri, quando interviene su temi che riguardano l’isola, di sentire obbligatoriamente il presidente della giunta», ha precisato l'algherese Bruno. Per il G8 non è stato fatto: «Il governo dell’isola non è stato informato neppure sulla cancellazione dei finanziamenti per alcune opere di contorno al vertice dei potenti», ha tuonato il capogruppo Pd in aula.
Quanto alle voci di spesa indicate nei due articoli “politici”, il 3 ed il 4, della Finanziaria, le risorse sono ben poca cosa rispetto alle esigenze ed ai bisogni e dove esiste un contributo di sicura utilità (vedi il fondo di garanzia etica) non esistono le modalità di applicazione. «Ma, di fronte all’urgenza - ha concluso Bruno - l’opposizione non farà ostruzionismo». Tutto è rimandato alla fase due, quella di giugno, ha precisato.
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