Approvata dal consiglio regionale la mozione presentata dal Centro Sinistra, primo firmataria l’On.Claudia Zuncheddu, sulle carceri speciali nell´isola. L´intervento a Cagliari dell´onorevole algherese Carlo Sechi
ALGHERO - Approvata dal consiglio regionale la mozione presentata dal Centro Sinistra, primo firmataria l’On.Claudia Zuncheddu, sulle carceri speciali in Sardegna. A seguito delle notizie riguardanti la possibilità di realizzare in Sardegna nuove carceri speciali, da destinare a detenuti sottoposti al regime dell’art.41 bis del Codice Penale, il Consiglio Regionale ha approvato una mozione che impegna il Presidente e gli Assessori competenti a contrastare questa scelta.
«Ho posto all’attenzione del Consiglio che ancora una volta la Sardegna viene utilizzata dallo Stato per risolvere i suoi problemi a danno del Popolo Sardo», sottolinea l'algherese Carlo Sechi. «Ancora una volta la Sardegna, che non conta nulla nei confronti dello Stato quando deve risolvere i temi dell’istruzione, dei precari della scuola, delle servitù militari, delle entrate fiscali e dei trasporti, viene individuata, per la sua insularità, per la creazione di due sezioni carcerarie da destinare a detenuti sottoposti al regime dell’art.41 bis del Codice Penale».
«Occorre scongiurare questa ipotesi, che esporrebbe il territorio sardo a periclose infiltrazioni mafiose». Bisogna invece applicare la Legge n.354/75, il protocollo d’intesa tra la Regione Sarda e il Ministero della Giustizia del 7/2/2006, l’ordine del giorno n.37 approvato dal Consiglio Regionale il 22/11/2007 sulla territorialità della pena.
«A questo proposito ho citato l’esempio del cittadino sardo Bruno Bellomonte, esponente di “A manca pro s’Indipendentzia” è stato arrestato e incarcerato a Roma il 10 giugno 2009 ed è in attesa di giudizio. Il 25 luglio, dopo 45 giorni di isolamento - precisa Carlo Sechi - è stato trasferito nella casa circondariale di Catanzaro. Il trasferimento non ha tenuto conto, nonostante la richiesta avanzata dal legale, dell’applicazione della Legge n.354/75 che prevede di destinare i soggetti in istituti prossimi alla residenza delle famiglie. Per visitare Bruno a Catanzaro, i familiari devono affrontare un viaggio di due giorni, spendono circa 400 euro. Questo rende impossibile, di fatto, usufruire delle quattro visite mensili concesse, penalizzando fortemente la famiglia».
Per ultimo la mozione ha impegnato il Presidente della Regione e gli Assessori competenti perché si facciano carico della situazione di grave allarme per lo stato di degrado in cui versano le carceri sarde e di attivarsi per il superamento di tale emergenza sociale.
Nella foto: Carlo Sechi
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