Oggi a Sassari l’assessore regionale dell’Agricoltura Andrea Prato ha annunciato le diverse novità per un settore che nell’Isola conta circa 200 aziende e un fatturato di circa 90 milioni di euro
SASSARI - Il floro-vivaismo è un settore sul quale la Regione crede fortemente e che per la prima volta assume nuova dignità, concretizzata in maggiori premialità nei bandi del Programma di sviluppo rurale e nelle opportunità legate all’utilizzo del fotovoltaico nelle serre. Oggi a Sassari l’assessore regionale dell’Agricoltura Andrea Prato ha annunciato le diverse novità per un settore che nell’Isola conta circa 200 aziende e un fatturato di circa 90 milioni di euro nel mercato interno (18 milioni in quello estero), coinvolgendo tra diretto e indotto circa 1.500 addetti.
Un’occasione per confermare il ruolo della Regione anche a sostegno dell’iniziativa “Sassari in…fiore” che nel fine settimana abbellirà il centro storico con le produzioni florovivaistiche delle aziende locali. Soddisfazione per il supporto della Giunta è stata espressa sia da Gavino Sini (Confcommercio Sassari) sia da Francesco Carboni (florovivaisti Nord Sardegna di Confindustria).
«Per la prima volta anche al floro-vivaismo sardo – ha spiegato l’assessore - riconosciamo un'elevata dignità come modello produttivo ad alta valenza agricola e ambientale. Nei criteri di selezione del bando della misura 1.2.1 del Programma di sviluppo rurale, abbiamo previsto un significativo aumento di punteggio per le aziende, che così non saranno più discriminate come invece avveniva prima. Inoltre, rispetto al passato, anche i florovivaisti che producono, trasformano, confezionano e commercializzano, e associati in organismi di filiera diversi dalle Organizzazioni di produttori (Op), hanno nei bandi del Psr lo stesso punteggio delle Op».
In Sardegna il comparto floro-vivaistico conta su una superficie di circa 575 ettari, divisi quasi a metà tra la floricoltura e i vivai. La principale produzione del floricolo è il fiore reciso. Interessante è la produzione di essenze mediterranee utilizzabili anche come piante da fronda recisa. Nel settore si registra una propensione alla differenziazione produttiva, che assume una valenza paesaggistico-ambientale, rispetto alla quale possono trovare posizionamento i prodotti autoctoni isolani (mirto, corbezzolo, carrubo ed essenze mediterranee in genere). Nel comparto operano 2 Organizzazioni dei produttori.
Nella foto: Gavino Sini, presidente Confcommercio Sassari
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