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S.A. 24 aprile 2010
Guardia Grande sogna il Puc
Nell’Agro di Alghero c’è grande attesa in vista dell’approvazione del Piano Urbanistico Comunale, mista alla rassegnazione di decenni di promesse di sviluppo non mantenute. Ieri l´incontro dei residenti con l´assessore comunale all´Urbanistica Maurizio Pirisi


ALGHERO - Nell’Agro di Alghero c’è grande attesa in vista dell’approvazione del Piano Urbanistico Comunale. La situazione del territorio, infatti, è oggi deprimente, statica, al collasso: disoccupazione dilagante, assenza di un piano di sviluppo, impossibilità di portare avanti ogni tipo di idea imprenditoriale. Un territorio bloccato, sfinito, stremato. Decenni di promesse non mantenute hanno portato ad un clima di agitazione, divenuta poi esasperazione e infine rassegnazione nei confronti di una politica immobilista.

Scontento misto a rabbia, dunque: è questo lo stato d’animo che si respira tra gli abitanti dell’Agro, stanchi di subire le pesanti conseguenze di un Piano Paesaggistico Regionale troppo penalizzante (in assenza di Puc approvato). Stanchi di vedere il luogo dove vivono, uno dei più belli della Sardegna, morire lentamente, a causa di un degrado senza fine e di un disinteresse totale da parte delle istituzioni. Eppure le idee e le proposte che porterebbero a un reale miglioramento delle condizioni dei residenti e a una importante riqualificazione del territorio, con evidenti ricadute occupazionali, esistono e, molte di esse, sono davvero più che interessanti.

Il Puc, che ora pare in una fase decisiva, ha infatti riacceso le speranze dei pochi giovani “attivi” rimasti nell’Agro: venerdì l’Assessore all’Urbanistica di Alghero, Dott. Maurizio Pirisi, ha incontrato infatti una delegazione della Borgata di Guardia Grande, capeggiata dalle rappresentanti di Borgata al Comitato di Zona, Lolita Loru e Donatella Manunta.

Al centro del colloquio la precisa richiesta da parte degli abitanti della Borgata che il Puc, dopo un’attesa estenuante, sia approvato in tempi molto rapidi, in modo da sbloccare finalmente la devastante situazione di stallo creatasi negli ultimi anni. Una impasse deleteria per il territorio e per chi vi abita, che inibisce qualsiasi ambizione imprenditoriale, umilia i residenti costretti ad emigrare e obbliga, i temerari che restano, a vivere in una condizione di precarietà e di degrado. Esempi paradossali? Anche i proprietari di grandi appezzamenti terrieri non possono costruire casa ai propri figli, costretti a trasferirsi più all’interno, come ad Olmedo, pur continuando a lavorare nei terreni di famiglia.

Oppure, vi è l’impossibilità di realizzare un deposito-attrezzi per i propri mezzi agricoli, costringengo gli agricoltori a ingegnarsi per poter dare riparo ad attrezzature del valore di migliaia di euro. La zona è quindi disseminata di catapecchie nascoste tra gli alberi, vecchi teloni industriali dismessi e perfino di roulotte adattate per ospitare le attrezzature di maggior valore, col fine di cercare di proteggerle dalle intemperie.

Durante l’incontro, il Dott. Pirisi ha ascoltato con attenzione le proposte e le richieste fatte dai rappresentanti di Guardia Grande, dimostrando piena disponibilità al dialogo. Donatella Manunta ha sottolineato la volontà dei cittadini di perseguire uno sviluppo sostenibile realizzato attraverso la valorizzazione del territorio partendo dalle molte risorse già disponibili in loco, in primis, il Parco Regionale di Porto Conte.

Al termine della chiacchierata, soddisfatta ma giustamente cauta la Dott.ssa Lolita Loru ha commentato: «L’incontro è stato sicuramente positivo e a breve sarà organizzata un’altra riunione per approfondire alcune tematiche emerse nel colloquio e per fare in modo che si apra stabilmente un canale di dialogo propositivo e progettuale tra cittadini e istituzioni». «A questo punto però – prosegue la Loru – è giusto che si sappia che non siamo più disposti a tollerare questa perdurante situazione di stallo. Vogliamo fatti concreti e tempi certi. Il Piano Urbanistico Comunale deve essere approvato al più presto per permettere ai cittadini di ricominciare a vivere il territorio in modo almeno dignitoso. Non possiamo più permettere che vinca l’ostruzionismo compromettendo il benessere dell’intero comunità».

Nella foto: La scuola abbandonata di Guardia Grande
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