Lingua blu, screpie, trichinellosi, peste suina, sono alcune emergenze che hanno portato il tema della sicurezza alimentare, al centro dell’attenzione comunitaria. Se ne discute lunedì 7 giugno alle ore 10 a Sassari
SASSARI - Lingua blu, screpie, trichinellosi, peste suina, sono alcune emergenze che hanno portato il tema della sicurezza alimentare, al centro dell’attenzione comunitaria. L’Unione Europea, con il Reg. CE 178/2002, ha individuato nella tracciabilità di filiera, lo strumento per garantire un adeguato livello di protezione della salute e far operare le aziende in sicurezza. Il consumatore deve poter conoscere e risalire alla storia del prodotto, dalla sua origine al luogo geografico di produzione e trasformazione, sino ai metodi utilizzati per la lavorazione.
Attraverso la tracciabilità, viene monitorata l’intera filiera produttiva non solo degli alimenti derivati dalle coltivazioni agricole, ma anche degli allevamenti animali. Se in passato solo le carni, il pesce e le uova erano rintracciabili, dal primo gennaio 2005, l'obbligo è stato esteso a tutti i prodotti agroalimentari. L’etichettatura con l’indicazione dell’origine della materia prima, è garanzia di tutela per il consumatore, per il produttore agroalimentare e biglietto da visita per la valorizzazione delle nostre eccellenze.
Queste tematiche, insieme al macello mobile e al sistema dei controlli, strumento necessario per contrastare le frodi alimentari, saranno al centro di un convegno organizzato da Confagricoltura e Cia, in collaborazione con l’Assessorato regionale alla Sanità, che si svolgerà a Sassari lunedì 7 giugno alle ore 10, nella sala convegni della Camera di Commercio, in Via Roma 74. All’appuntamento, che rientra in un progetto più ampio di comunicazione promosso dalla regione Sardegna sulla lingua blu, interverranno i presidenti di Confagricoltura e Cia, Gigi Picciau e Giorgio Piras, l’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Prato, il responsabile del settore sanità animale dell’assessorato regionale alla Sanità, un rappresentante della direzione generale Prevenzione e Repressione Frodi, il commissario di Argea e i direttori di Laore ed Agris.
Commenti