Un piano presentato stamane a Cagliari. Prevede risorse per oltre 700mila euro per la promozione e l´intensificazione del consumo in particolare in 7 città sarde, tra cui Alghero
CAGLIARI - Dopo dieci anni il settore biologico torna al centro dell’agricoltura sarda. Il programma triennale di rilancio è stato presentato questa mattina (giovedì) a Cagliari dal direttore generale di Laore Sardegna, Antonello Usai, e dall’assessore dell’Agricoltura Andrea Prato.
Un piano che prevede pieno sostegno al settore, che nell’Isola conta più di 1.500 aziende, quasi 60 mila ettari di coltivazione e interessa le filiere orticola e frutticola, vitivinicola e olearia, cerealicola e zootecnica. «Sono previste risorse per quasi 770 mila euro – ha spiegato il direttore Usai – e diverse azioni di intervento: prima di tutto, uno studio di settore per avere la fotografia esatta delle necessità degli operatori, commissionare specifiche indagini di mercato, stimare il potenziale produttivo, approfondire la propensione e la frequenza di consumo di prodotti biologici in 7 città sarde (Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Alghero, Olbia e Quartu), per cogliere eventuali trend legati al consumo individuale, nella ristorazione, nella ristorazione collettiva e in quella scolastica».
Un’altra parte del piano sarà dedicata alla formazione tecnica e all’assistenza riservata agli operatori. Inoltre, sono previste azioni di sensibilizzazione e informazione sulle qualità dei consumi bio.
L'assessore Prato ha poi ricordato l’impegno della Giunta sul settore e ricordato le azioni a sostegno del biologico previste nel Programma di sviluppo rurale 2007/2013, tra cui la misura 133 per la quale sono a disposizione 12 milioni di euro.
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