Il Consiglio comunale ieri ha approvato il documento di programmazione. Adesso il Piano urbanistico comunale passerà al vaglio della Regione che dovrà esaminarlo quindi approvarlo
STINTINO - «Questo è il Puc di una comunità che sostituisce il piano regolatore ereditato dall’amministrazione sassarese nel 1989. È il piano che deve dettare le linee di sviluppo di Stintino per i prossimi 20-30 anni. E in questo studio durato quasi tre anni abbiamo cercato di interpretare gli scenari futuri». Sono le parole del sindaco Antonio Diana che ieri sera ha chiuso, dopo oltre tre ore di discussione, la seduta del Consiglio comunale stintinese dedicata al Piano urbanistico comunale.
Un Puc «rivoluzionario» che l’assemblea ha adottato con 8 voti a favore, quelli della maggioranza, e 4 contrari, del gruppo di minoranza. La seduta si è aperta con la relazione riassuntiva del coordinatore dell’Ufficio del piano, Francesco Dettori, che ha ripercorso per grandi linee i due anni e mezzo di lavoro effettuato dal team da lui guidato e che ha coinvolto in buona parte anche l’Ufficio tecnico del Comune.
Un percorso che è passato dall’approvazione delle linee fondamentali del Piano, quindi per il coinvolgimento della cittadinanza sino ad arrivare alla progettazione vera e propria e al dibattito in aula.
Quattro gli obiettivi del Piano: ambiente, paesaggio e campagne da salvaguardare con politiche attive; patrimonio storico culturale; recupero degli squilibri territoriali, gestione cicli ecologici e sistema insediativo; energie rinnovabili. Obiettivi che sono stati tutti analizzati e ampliati durante tutti questi anni e che hanno portato ad una pianificazione del territorio. «È arrivato il momento di fare un passo importante – ha detto il presidente del Consiglio Gavino Pippia – adottare il Puc che è il frutto di un lavoro imponente fatto all’interno di questo Consiglio».
È stato invece il sindaco a ricordare come questo Puc porta ad una riduzione delle volumetrie sull’intero territorio comunale, in risposta alla minoranza che invece ha contestato il loro aumento nel Puc. Come esempio il primo cittadino ha portato proprio quanto il Piano prevede nel progetto speciale di Cala Rosmarini: «Con il nostro progetto allontaniamo dal mare e riduciamo sensibilmente le volumetrie, passate già da 127mila a 31mila nel 2006 e ora a 21mila compreso il realizzato».
E ancora sul Rocca Ruja è stato ribadito come l’albergo debba essere sottoposto ad adeguamento con un progetto meno impattante e che gli interventi interesserebbero aree verdi non di pregio, «neppure
esistenti all’epoca della costruzione della struttura». «Le volumetrie di premialità – ha detto Antonio Diana – cioè 6mila metri cubi, sono quelle riconosciute dalla Regione». Inoltre il sindaco ha sottolineato come il Puc con i suoi 18 progetti speciali rafforzi l’identità del paese, «che vogliamo moderno ma che deve mantenere la sua identità marinara e la sua storia lunga 125 anni, quindi consolidare la vocazione turistica».
L’assessore Schiaffino ha quindi sottolineato come il Puc abbia interessato tutto il paese, tenendo conto della sua storia e dei suoi tesori archeologici. «Un piano che ha dato importanza a Pozzo San Nicola – ha detto – con piccole strutture ricettive, zone sportive e zone per i giovani che volessero acquistare casa. Quindi ancora la zona di Ovile del Mercante con residenze per chi davvero voglia vivere a Stintino, e poi parcheggi e opere pubbliche». Ma questo Puc per Schiaffino è ancora più importante perché «sono pochissimi i comuni in Sardegna che hanno un Puc e ancora meno quelli che si affacciano sulle coste». «È un Puc che non può essere stravolto – ha concluso il sindaco – sicuramente perfettibile ma che mette in risalto il grande lavoro fatto dai tecnici del Piano e dal nostro Ufficio tecnico».
L’Ufficio del Piano. Un gruppo numeroso quello dell’Ufficio del Piano con a capo il responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune, l’ingegnere Giovanni Spanedda, e coordinato appunto dall’architetto Dettori. Il gruppo è composto da 20 professionisti e tra i progettisti ha visto la partecipazione di un architetto (Francesco Poddighe), di un’agronoma per il paesaggio e l’agronomia (Maria Grazia Marras), di un ingegnere specializzato sui trasporti (Andrea De Santis), di un ingegnere esperto in portualità (Antonio Ruju), quindi di un geologo (Alessandro Muscas), di un archeologo (Francesca Bua) e di un ingegnere dei cicli energetici.
Tra i consulenti Maurizio Minchilli, docente della Facoltà di Architettura di Alghero che si è occupato dei sistemi informativi a base geografica assieme a Loredana Tedeschi, Alessandro Deidda e Valerio Scano. Ispra (ex Icram) si è occupata invece dei sistemi costieri e della loro tutela e salvaguardia. Quindi ancora della demografia e statistica su è occupato Giusepe Medda, mentre dei sistemi vegetali se ne sono occupati due consulenti Rossella Filigheddu ed Emmanuele Farris del Dipartimento di scienze botaniche ecologiche e geologiche dell’Università di Sassari. Un insieme di specialisti sotto la responsabilità di Giovanni Spanedda, responsabile anche dell’Ufficio tecnico comunale e che ha lavorato sostenuto da Giuseppe Mundula e Maurizio Loriga.
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