La protesta dei pastori sardi tiene banco nella discussione politica regionale, all´indomani del blocco dell´aeroporto di Alghero. Ad intervenire oggi il Presidente della Provincia di Cagliari, Graziano Milia
CAGLIARI - La protesta dei pastori sardi tiene banco nella discussione politica regionale, all'indomani del blocco dell'aeroporto di Alghero (dopo la Carlo Felice ed Elmas). Ad intervenire oggi (sabato) il Presidente della Provincia di Cagliari, Graziano Milia, con il Delegato alle Politiche agricole della Provincia, Stefano Lai. Di seguito la sua dichiarazione:
«L’amministrazione provinciale visto il clima venutosi a creare dopo le proteste tenute dal movimento pastori sardi e più in generale dagli operatori del settore agro-zootecnico, ritiene doveroso manifestare piena solidarietà all’intero comparto, ma allo stesso tempo ritiene poco produttivo il metodo adottato nella protesta. Essendo concrete le motivazioni di malessere manifestate dagli operatori riteniamo improrogabile iniziare ad affrontare la vertenza in modo “politico” (nell’accezione più nobile del termine) in modo da riuscire ad abbandonare la strategia del disagio collettivo e indiscriminato, che di sicuro danneggia l’immagine dell’intera Isola. Infatti non è creando ritardi o fastidi alla rimanente parte della società sarda e ai suoi ospiti che si possa risolvere i problemi accumulati da diverso tempo, anche perché i problemi, da un punto di vista tecnico, normalmente hanno una suscettibilità di risoluzione direttamente proporzionale al tempo che si è impiegato a generarli e la risoluzione può avere inizio solo una volta individuati. A tale scopo l’amministrazione è convinta che sia necessario iniziare un percorso di dialogo da tenere, oltre che con gli attori storici della concertazione, anche e soprattutto direttamente con i pastori, ricostruendo quella fiducia che sembra sia inesistente con l’attuale assessore regionale. Convinti della necessità della creazione di un nuovo percorso del comparto agro-zootecnico, convinti che le province abbiano quella giusta vicinanza ai territori che attualmente manca all’amministrazione regionale, inizieremo subito un tavolo di lavoro che ci vedrà protagonisti nell’intera provincia sperando di fare da apripista e riuscire a trainare anche le altre province in un vortice sinergico tale da riuscire a ridare la giusta dignità ad un comparto che, oltre essere l’ossatura della produzione isolana, rimane l’ultimo baluardo di un’identità sempre più scarna ma sempre più necessaria».
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