Botta e risposta tra l´assessore regionale all'agricoltura Prato e il capogruppo in Regione del Pd Bruno sul commissariamento dell´Agris. Durissime le parole dell'algherese che chiede serietà
CAGLIARI - «Mi sarei aspettato dall’assessore
Andrea Prato una risposta alla dettagliata interrogazione da me presentata su Agris il
20 ottobre scorso. Era suo dovere. Invece, non avendo argomenti, ha voluto difendere l’indifendibile, senza risultato». La replica è del capogruppo regionale del Pd,
Mario Bruno, che prosegue il botta e risposta tra i due politici sul commissariamento dell'agenzia di ricerca in agricoltura.
«Ci dica l’assessore Prato senza troppi giri di parole, perché non ha proceduto - lo incalza Bruno - alla nomina di un Direttore Generale preferendo la proroga del commissario, il quale per legge svolge le funzioni sino alla scadenza, solo per permettere di ricostituire in quel termine gli organi amministrativi, sapendo bene che nel periodo di proroga gli organi scaduti possono adottare esclusivamente atti di ordinaria amministrazione».
L'esponente della Giunta è "accusato" di non fare «il bene della Sardegna, impedendo all’Agris di funzionare nella sua piena operatività, con gli acquisti bloccati e con Bonassai che si dirige verso l’abbandono». «Invece di fare l’uomo-immagine, risponda da assessore - gli chiede il capogruppo Pd - all’interrogazione e ci dica perché sono stati di fatto congelati gli organi statutari dell'Agenzia, ovvero il consiglio direttivo e il comitato scientifico». Oltre a chiarire «la forte insoddisfazione del personale adibito a compiti di ricerca e sperimentazione», e «l'opportunità di sottrarre professionalità al Dipartimento di ricerca per le produzioni animali in questo momento di grave crisi del comparto lattiero-caseario ovino».
Nella foto: Mario Bruno e Andrea Prato
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