«A questo punto, non sapendo dove andare, porteremo le nostre pecore, le nostre capre e le nostre vacche davanti al tribunale di Lanusei»
CAGLIARI - «Coldiretti Sardegna è assolutamente cosciente e rispettosa del lavoro della magistratura sui problemi legati al poligono. Allo stesso tempo, però, non si capisce l’accelerazione dell’ultimo provvedimento che richiede uno sgombero immediato dei pastori, senza tener conto del fatto che, ora, è assolutamente impossibile spostare 10.000 capi su terreni alternativi». E' quanto dichiarato dalla Coldiretti sardegna, che ad una prima analisi, giudica insufficenti i pascoli dei comuni limitrofi al poligono a contenere il bestiame.
«A questo punto, non sapendo dove andare, porteremo le nostre pecore, le nostre capre e le nostre vacche davanti al tribunale di Lanusei, almeno faremo capire concretamente le difficoltà che i nostri pastori stanno affrontando in questo momento», affermano Marco Scalas e Luca Saba, Presidente e Direttore di Coldiretti Sardegna.
«Avevamo chiesto la possibilità di condurre le analisi in un’ottica che andasse a discriminare in maniera puntuale le aree effettivamente contaminate all’interno del poligono per consentire la permanenza del bestiame su quelle non inquinate - proseguono Marco Scalas e Luca Saba - Sicuramente – concludono – la data del 19 luglio non sarebbe stata sufficiente per la conclusione delle analisi, motivo per il quale riteniamo fondamentale circoscrivere il territorio da sottoporre a sgombero».
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