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S.A. 20 dicembre 2011
Articolo 68: pastori in attesa dei fondi
Centinaia di allevatori e agricoltori della provincia di Sassari non hanno ancora ricevuto i contributi per la campagna 2010 per il miglioramento genetico delle greggi e la certificazione al Libro Genealogico


SASSARI - «Dove sono le risorse destinato ai pagamenti diretti previsti dall’articolo 68 agli allevatori ovicaprini?». È la domanda che da qualche settimana si fanno le centinaia di allevatori e agricoltori della provincia di Sassari che ancora oggi non hanno ricevuto i contributi per la campagna 2010, in particolare per gli i capi allevati in sistemi a bassa densità (minore o inferiore ad 1 Uba/ ettaro) per i quali la norma prevedeva un premio diretto fino a 10 euro.

«Ad oggi – spiegano Battista Cualbu e Pietro Greco, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Sassari – solo pochissime aziende hanno ricevuti il premio dovuto. Agea, l’ente nazionale che eroga i contributi dell’Ue – aggiungono i dirigenti Coldiretti – dichiara che sono state riscontrate numerose difficoltà nell’allineamento della Banca Dati Nazionale di Teramo (che custodisce il patrimonio zootecnico nazionale) ed le procedure operative per il pagamento diretto
dei premi a capo». L’Italia aveva deciso di destinare circa 316,25 milioni di euro della Pac all’articolo 68; questa scelta non era obbligatoria, ma volontaria per ogni Stato membro.

Il plafond dell’articolo 68 è stato a sua volta suddiviso in dieci misure, 10 milioni di euro sono stati previsti per il settore ovicaprino al fine di migliorare geneticamente le greggi attraverso l’introduzione e il mantenimento di montoni iscritti e certificati al Libro Genealogico e geneticamente selezionati resistenti alla scrapie. Inoltre, è previsto un premio per gli agnelli e i capretti certificati Dop o Igp e capi allevati in sistemi a bassa densità (minore o inferiore ad 1 Uba/ ettaro).

L’acquisizione dei dati degli animali a premio sta riscontrando molte difficoltà operative. Al momento è difficile prevedere sia l’importo del premio sia i tempi di pagamento. «Dopo la beffa delle aziende con agnelli IGP – spiegano Cualbu e Greco - che hanno vistosfumare i premi accoppiati per effetto dell’interruzione della filiera a causa dei macellatori, ora un meccanismo burocratico di gestione degli allevamenti presso la Bdn di Teramo continua a bloccare i pagamenti. Questo non è più tollerabile, occorre che le istituzioni preposte agiscano per
dare soluzione al problema e la giusta remunerazione agli allevatori ovini del nord Sardegna».
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