E´ la denuncia della Coldiretti che punta il dito sull’indennità compensativa. «Si tratta di un contributo indispensabile per tantissime imprese agropastorali»
ALGHERO - «L’analisi del piano finanziario del Programma di Sviluppo Rurale parla chiaro: i danari comunitari programmati sull’indennità compensativa non garantiscono i pagamenti per il 2012 ed il 2013. L’indennità compensativa è un pilastro fondamentale dell’economia agricola Sarda poiché sostiene gli imprenditori agricoli che operano in territori che l’Unione Europea stessa ha classificato come svantaggiati e, quindi, a rischio d’abbandono». Lo denuncia la Coldiretti nel sottolineare che mancano all'appello 60 milioni di euro.
«Si tratta di un contributo indispensabile per tantissime imprese agropastorali, specialmente nell’attuale momento di crisi: i bilanci delle nostre aziende sono sempre più in rosso e la mancanza dell’aiuto comunitario rischia di decretare l’estinzione di numerose realtà imprenditoriali. Ciò nonostante, i danari programmati sulla misura non sono sufficienti a garantire tutti i pagamenti».
«Il mancato pagamento del beneficio rischia di avere un impatto devastante soprattutto sul comparto ovicaprino - sottolinea la Coldiretti - fortemente provato da anni di sotto-remunerazione del prodotto, ma tutti i settori della sempre più fragile agricoltura isolana rischiano di andare in sofferenza. Senza tempestivi interventi correttivi gli scenari futuri sono facilmente immaginabili: la chiusura di molte aziende darà il via all’inesorabile desertificazione produttiva di vaste aree agricole della nostra isola, con conseguenze ben immaginabili sotto il profilo economico e della tutela del territorio; un rischio che l’agricoltura Sarda, specialmente in questo grave momento di crisi, non può assolutamente correre».
«Avevamo appena tirato un sospiro di sollievo – sostiene Marco Scalas, Presidente di Coldiretti Sardegna – avendo visto lo spettro della perdita dei fondi comunitari allontanarsi grazie all’accelerazione dei pagamenti registrata in questi ultimi mesi. Ma ora torna forte la preoccupazione: i 60.000.000 di euro che mancano all’appello per l’indennità compensativa sono davvero fondamentali per la nostra agricoltura. Già la manovra finanziaria che ci aspetta non lascia immaginare niente di buono e questa ulteriore perdita rischia di levare l’ultima boccata di ossigeno per le nostre campagne».
La proposta. Una delle strade percorribili per scongiurare il problema, sostiene l’Associazione di Categoria, è la rimodulazione del Piano Finanziario del PSR, con l’aumento dei fondi programmati sull’indennità compensativa e la contestuale riduzione delle somme destinate a misure con performances di spesa deludenti. «Ritengo sia giunto il momento di scelte coraggiose – afferma Luca Saba, Direttore di Coldiretti Sardegna – il Piano Finanziario del PSR va completamente rivisto. Non è più sostenibile che tanti danari siano congelati in misure che, ad oggi, sono completamente bloccate. Le misure dell’Asse III, ad esempio, hanno tassi di realizzazione troppo bassi: non penso sia scandaloso affermare che quei soldi starebbero meglio su misure come l’indennità compensativa, che garantiscono spesa ed impatti positivi sul territorio».
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