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P.P. 12 marzo 2012
Primo insediamento, Coldiretti critica
L´associazione di categoria critica le scelte della regione in merito al finanziamento per i giovani imprenditori agricoli


ALGHERO - Il programma sviluppo rurale o Psr è il principale strumento di programmazione e finanziamento per gli interventi nel settore agricolo, forestale e dello sviluppo rurale, di cui il principale quadro normativo di riferimento del Psr è ora il Regolamento (CE) 1698/2005 che disciplina il sostegno allo sviluppo rurale da parte del Feasr (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale). Uno dei pilastri principali di tale programma è la misura del “Primo Insediamento”, che sostiene i giovani che intendono investire in agricoltura. Fino ad oggi tale sostegno era destinato a chi operava direttamente nell’azienda agricola, acquisendo la qualifica di Coltivatore Diretto o di Imprenditore Agricolo Professionale.

Ma oggi la misura cambia volto, e a beneficiarne possono essere quei soggetti che avviano l’Impresa ma poi non la governano direttamente. Questa situazione, sommata ad un meccanismo perverso di assegnazione del premio, esclude di fatto chi da sempre ha operato nell’azienda e, al contrario, premia chi in azienda probabilmente non metterà mai piede. Marco Scalas, Presidente di Coldiretti Sardegna dice: «E’ ora di finirla-sbotta- siamo stanchi di vedere i nostri figli, da sempre impegnati con noi nel lavoro in azienda, scavalcati nei loro diritti da gente che non sa nemmeno com’è fatta una zappa. Cosi si finanziano imprese agricole che poi non restano sul mercato».

E’ dello stesso parere Luca Saba, direttore di Coldiretti Sardegna: «con queste nuove regole si va verso una misura che erogherà tanti soldi ma poi non rinnoverà assolutamente il nostro tessuto produttivo agricolo - sottolinea Saba - abbiamo tassi di chiusura delle aziende e di anzianità dei produttori difficilmente sostenibili, e interventi pubblici di questo tipo non sono quelli giusti per arrestare questo trend».

Entrambi i dirigenti della Coldiretti Sardegna sostengono che la Regione continua a proporre un intervento vecchio, che non premia approcci innovativi alla gestione dell’azienda, come la vendita diretta e il commercio elettronico e chiedono all’assessore Cherchi, uno sforzo per rendere questa misura realmente capace di creare un nuovo tessuto imprenditoriale agricolo, fortemente motivato e legato ai valori del fare impresa in agricoltura. Scalas e Saba sono convinti che coloro a cui dovrebbe spettare il premio del ”Primo insediamento” sono i giovani imprenditori che non hanno paura di sporcarsi le mani in campagna, ma che hanno la passione e la voglia di innovare la propria azienda. La paura dei rappresentanti di Coldiretti, è che si assista per l’ennesima volta allo spreco di soldi pubblici.
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