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S.A. 2 luglio 2012
Comparto latte: incontro regioni-ministero
Attenzione nell´applicazione del regolamento europeo: è la richiesta di Copagri all´indomani del primo incontro con le regioni al ministero dell´Agricoltura per definire le norme contrattuali nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari


CAGLIARI - Si è tenuto nei giorni scorsi il primo incontro con le regioni al ministero dell'Agricoltura per definire le norme contrattuali nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari dopo l’approvazione del regolamento comunitario del 14 marzo 2012. Da Copagri Sardegna apprezzano il regolamento «per dare trasparenza alle contrattazioni del latte e rafforzare il rapporto contrattuale dei produttori nella filiera oggi profondamente squilibrato a favore dell’industria privata», pur soffermandosi «alla fase di attuazione, affinché possa produrre effetti a vantaggio dei produttori».

«E' necessario - fanno sapere - che il decreto ministeriale stabilisca che i rapporti contrattuali siano obbligatoriamente regolati da contratti scritti preferibilmente supportati da un accordo di Organizzazione Interprofessionale o da un contratto quadro». «Il Ministero dovrebbe inoltre definire - ha spiegato il presidente di Copagri Sardegna, Ignazio Cirronis - un contratto-tipo di fornitura». Si tratta di un modulo nel quale fissare i quantitativi oggetto di contratto, lasciando alle regioni il compito di fissare con le parti i parametri di qualità latte e le relative premialità). Sempre nel contratto dovrebbero stabilire i prezzi di acconto legandoli, ai fine della corresponsione del saldo, agli andamenti reali di mercato dei prezzi dei formaggi prodotti nell’area interessata. I prezzi non dovranno porsi al di sotto dei costi di produzione, misurati da terzi soggetti pubblici al di sopra delle parti.

Il regolamento comunitario, inoltre, prevede la possibilità di regolare la produzione di formaggi Dop, «punto importante per la produzione del pecorino romano in Sardegna: è una necessità». I soggetti regolatori sono elencati nel provvedimento ma «devono essere privilegiati i Consorzi di tutela - chiarisce ancora Cirronis - in quanto ampiamente rappresentativi della fase di trasformazione ma occorre anche che le decisioni, una volta assunte,siano vincolanti per tutti e vengano fatte rispettare e che in caso di comportamenti difformi dei produttori, siano previste delle sanzioni». Copagri, infine, interviene anche sulle regole per il riconoscimento delle organizzazioni di produttori "non commerciali", dove non c'è un trasferimento della proprietà del latte dal produttore all’organizzazione: per queste dovrebbero valere gli stessi parametri stabiliti per le altre OP, senza alcuna deroga o differenziazione.
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