ALGHERO - Giornate decisive ad Alghero per la formazione della nuova giunta comunale che sarà presentata ufficialmente in occasione della prima riunione del consiglio comunale prevista per venerdì 20 giugno (alle ore 10) in via Columbano, ma che potrebbe essere varata proprio in questi giorni [LEGGI]. Si susseguono infatti le riunioni tra le forze di maggioranza e il primo cittadino, nel tentativo di definire gli assetti dell'esecutivo e scegliere le figure più idonee a cui attribuire le deleghe: una cosa è certa, in giunta siederanno tre donne (la legge parla del 40% minimo) e tutti i futuri assessori - come ripetuto più volte da Mario Bruno - saranno assessori a tempo pieno [LEGGI].

Un fatto questo che inizia a creare qualche legittimo impedimento ed esclude a priori chi - per volontà o impegni lavorativi inderogabili - non riesce a conciliare gli impegni personali con quelli amministrativi. Sul tavolo delle trattative tra i quattro partiti rimane aperto lo schema assessoriale: 6 i posti disponibili in giunta. 2 potrebbero essere nominati direttamente all'interno della lista del sindaco, un assessore a testa per Udc, Upc e Sinistra Civica più una probabile figura tecnica. Schema che pare non piacere tanto all'Udc, pronto ad indicare un secondo assessore oltre al gettonato Alberto Bamonti. Rimangono alte le quotazioni di Gabriella Esposito e Raimondo Cacciotto (Lista Civica), di Natacha Lampis (Sinistra Civica) e uno tra Cherchi, Oggiano o Nasone per l'Upc, che però potrebbe inizialmente accontentarsi della Presidenza dell'aula e la rappresentanza forte in una partecipata.

Nessuna conferma trapela da Sant'Anna ma sarebbe proprio per le delicate deleghe all'Urbanistica e Lavori Pubblici che il sindaco vedrebbe di buon occhio un tecnico di area. E' così che spunta il nome di Carlo Mannoni, una figura di spicco nel panorama sardo, già dirigente e assessore regionale, sempre legatissimo ad Alghero. L'uomo che potrebbe provare a dare una svolta alla programmazione urbanistica della Riviera del Corallo, ferma agli anni '80, tentando di approvare quel piano urbanistico che la città attende ormai da troppo tempo (Bruno ha più volte rimarcato di voler, da subito, lavorare in questa direzione). Sarebbe così proprio Bruno a tentare di riportare in città il "Pigliaru algherese" che gli stessi Lai e Soru volevano a Sant'Anna al posto dell'attuale sindaco per dipanare la bagarre tutta interna al Partito democratico.

Peseranno poi la presidenza del Parco di Porto Conte, oggi ricoperta dall'ex sindaco Stefano Lubrano (a capo anche dell'Area Marina Protetta dopo l'unificazione di competenze), la cui sostituzione dovrà necessariamente passare per il voto dell'assemblea, il cda della Fondazione Meta, retto da Pietro Alfonso, e i ruoli apicali nelle partecipate Alghero in House e Secal su tutte, con a capo due amministratori unici, Andrea Maltoni (dimissionario) e Salvatore Marino. Un altro nodo di secondo piano ma che in passato aveva creato qualche imbarazzo a Sant'Anna riguarda le rappresentanze dell'amministrazione comunale nel Consorzio industriale Provinciale e in quello del Porto di Alghero.