Una revisione delle regole sul suolo pubblico è stata richiesta da più parti: operatori economici, cittadini e associazioni di categoria dei commercianti. Ora un dossier fotografico è stato inviato al neo sindaco dal Wwf cittadino
ALGHERO - Piazze invase da tavolini, sedie e poltrone da attraversare come percorsi ad ostacoli: questa è la "fotografia" del Wwf Alghero sul suolo pubblico nel centro cittadino. Immagini contenute in un dossier già inviato dall'associazione al neo sindaco Mario Bruno, all’assessore all’Ambiente Raimondo Cacciotto, all’assessore alle Attività Produttive Natasha Lampis, al dirigente del Servizio Demanio e Patrimonio del Comune di Alghero e al dirigente del Settore I del Comune di Alghero.
Una revisione delle regole è stata richiesta da più parti: operatori economici, cittadini e associazioni di categoria dei commercianti, per cui l'obiettivo comune è evitare pericolose "guerre dei tavolini" per i titolari o gestori delle attività, ma offrire al contempo una città accogliente con un servizio di qualità. «Nel corso del periodo estivo 2013 si è riscontrato che molte piazze del centro cittadino, marciapiedi e slarghi erano occupati in parte, per buona parte o quasi completamente da tavoli e sedie; questa situazione avrebbe potuto richiamare una sorta di nuovo “editto delle chiudende” – ha dichiarato Carmelo Spada presidente del Wwf Alghero - in quanto gli spazi per la fruibilità collettiva risultavano preclusi all’uso pubblico non dai muretti a secco, ma da tavoli e sedie; che dire poi di tavolini e sedie nelle strade al posto delle auto nelle spazi di parcheggio con tanto di recinzioni?».
Un ripensamento della qualità urbana è chiesto a gran voce dall'associazione ambientalista sulla base dei principi dell’Agenda locale 21 «che per il 2014 deve prevedere un insieme di azioni che portino alla riduzione dell’occupazione del suolo pubblico a scopo commerciale, come ha di recente attuato il Comune di Cagliari per valorizzare le piazze». «Inoltre è necessaria - ha continuato l’esponente del Wwf - una riqualificazione urbana che abbia come obiettivo un’idea di socialità capace di coniugare la qualità della vita alla domanda di spazi condivisi anche con la creazione di centri di aggregazione culturale per i giovani da realizzare sia in centro, sia in periferia».
In questa visione urbana, il Wwf estende il discorso anche alla necessità di una rete di piste ciclabili integrata, e «non di tessere frammentarie di un mosaico che abbandona il ciclista in mezzo al traffico automobilistico», un sistema che deve essere sviluppato e collegato «in tracciati sicuri e continui all’interno del tessuto urbano, è tuttavia improcrastinabile rendere operativo il progetto di bike sharin pubblico (condivisione della bicicletta) che giace da troppo tempo nei cassetti comunali».
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